
di Raffaele Rossi
Si รจ conclusa la 3 giorni di Milano Rocks all’Area Experience – la stessa che ha giร ospitato a giugno I-Days, a luglio l’unica data italiana di Eminem e nel 2015 Expo con i suoi padiglioni ancora ben visibili sul decumano – e composta da due aree dedicate alla musica e all’intrattenimento: il main stage (usato per il Milano Rocks), con capienza da stadio, e l’Open Air Theatre che invece puรฒ ospitare al massimo 17.000 persone.
L’attesissima unica data italiana degli Imagine Dragonsย – qui il nostro report – rischiava di essere un giorno da dimenticare: dal tardo pomeriggio si รจ abbattuto su Milano e sull’intera area Expo un temporale come pochi se ne vedono che ha seriamente messo a rischio l’esecuzione del concerto di Dan Reynolds e soci. Pur con qualche minuto di ritardo si รจ deciso di continuare perchรฉ, diciamocela tutta, nei grandi festival non si possono di certo annullare i concerti per pioggia (seppur Dio la mandava a secchiate) e noi in Italia non vogliamo di certo farci parlar dietro. E poi immaginate voi 60.000 persone mandate a casa alle 21.00 con l’annuncio che il concerto non si sarebbe svolto causa pioggia: migliaia di persone da Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e dall’Estero (tagliandi venduti in Germania, Francia e Spagna oltre che nelle vicine Austria e Svizzera) non avrebbero potuto di certo stare zitti. “Thunder, Feel The Thunder” – mai frase piรน vera e cosรฌ tutte le decine di migliaia di persone lo hanno sentito per bene sulla loro pelle per un’ora e mezza di gioia, sudore e grida mentre Dan di fronte a loro se ne fregava altamente di pioggia e bassa temperatura mostrando la sua tartaruga e i pantaloncini non piรน grandi di un paio di boxer. Prima serata archiviata e tutti a casa, bagnati e contenti.

L’unica data italiana dei The National era uno degli eventi piรน attesi dell’estate italiana, la band guidata da Matt Berninger ha pubblicato nel 2017 il settimo lavoro “Sleep Well Beast”. Atmosfera spaziale e luci blu per oltre un’ora e mezza di camminate nel buio di montagna della band di Cincinnati che hanno letteralmente preso per mano uno dopo l’altro gli spettatori del festival milanese organizzato da Live Nation. Ad aprire le danze, dopo la nostrana Mรฉsa, unica cantautrice donna nel roster di Bomba Dischi (che noi abbiamo intervistato qui), sono stati gli scozzesi Franz Ferdinand che hanno presentato di fronte al pubblico milanese l’ultimo lavoro “Always Ascending”. Alex Kapranos e compagni si sono rimessi in studio dopo l’abbandono del chitarrista fondatore Nick McCarthy e l’entrata alle sei corde di Dino Bardot e alle tastiere di Julian Corrie. Il sound รจ lo stesso di quasi quindici anni fa, Kapranos non perde lo smalto (e nemmeno il salto) che lo ha sempre contraddistinto nella sua carriera con la band. Qualche ruga in piรน รจ evidente sul volto del frontman scozzese, la voce c’รจ, suadente e non sempre impeccabile, il fisico anche, lo zoccolo duro dei fan pure. L’accoppiata Franz Ferdinand – The National diverte prima, e fa riflettere poi, la gioia degli scozzesi รจ letteralmente spazzata via dalla (fin troppa) serietร di Matt Berninger e soci che ipnotizzano il pubblico dell’Area Experience e li portano nell’antro della bestia.


La chiusura รจ affidata a due mostri sacri degli anni duemila, uno, Mike Shinoda, ha rivoluzionato la musica mondiale, l’altro ha vinto un Oscar e creato vere e proprie sette di fan. Il musicista dei Linkin Park, da solo sul gigante palco che ha ospitato i 60.000 spettatori degli Imagine Dragons, presenta per la prima volta in Italia il suo primo album da solista “Post Traumatic”. Lacrime tra i fan che, con cellulare alla mano, documentano sui social l’evento del rapper per la prima volta senza la sua metร Chester Bennington che poco piรน di un anno prima all’I-Days al Parco di Monza ha chiamato a raccolta 90.000 persone. Ora le persone sono molte di meno ma la voce esce a squarciagola dalle trachee del pubblico accorso a Rho da tutta Europa. Il live di Shinoda รจ l’abbraccio di un uomo solo a migliaia e migliaia di sconosciuti che guarda negli occhi e che attraverso le sue canzoni entrano nel cuore del rapper per scorgere un solo e unico volto presente da quel tragico 20 luglio 2017. E allora eccolo, il predicatore dall’Oscar nella teca, il Gesรน di Hollywood: Jared Leto. Il cantante – ma anche attore, musicista, modello e regista – torna a trovare lo zoccolo duro di fan italiani a Milano insieme al fratello Shannon e al turnista Stephen Aiello – che, dopo l’abbandono all’improvviso di Tomo Milicevic, ha proprio salvato il culo alla band. I Thirty Seconds To Mars arrivano cosรฌ a Milano per l’unica data italiana successiva all’uscita del quinto e attesissimo album “America”, contente i singoli “Walk on Water”, “Dangerous Night” e “Rescue Me”. Mr. Leto si dimostra uno dei migliori entertainer degli ultimi tempi, corre, salta, incita il pubblico e si butta tra loro per farli cantare e poi, infine, li fa salire sul palco per abbracciarli uno ad uno. Palloni colorati, vestiti tigrati e scarpe Gucci, forse quello dei Thirty Seconds To Mars non รจ un concerto ma piรน che altro una festa in cui Jared festeggia il gemellaggio della sua America con l’Italia.


Tre giorni sul palco grande dell’Area Experience, tre giorni di Milano Rocks in cui il pubblico si รจ bagnato, ha sudato, ha gridato e ha pianto guardando i propri idoli sul palco. La capitale lombarda ora ha il suo personale festival – cosรฌ come Firenze ha il Firenze Rocks – e sรฌ, la strada da fare dall’ingresso allo stage รจ molta ma tanta fatica poi รจ stata ben piรน che ripagata dai piรน grandi artisti del momento.
Al 2019!
