
Imagine Dragons – Foto di Milano Rocks
Sono le 21.20 e circa, la pioggia cade battente e abbondante da più di un’ora sull’Area Experience di Expo ma all’improvviso il cielo meneghino viene squarciato da un boato: i decibel si impennano tutto a un tratto, gli schermi del palco si illuminano iniziando a proiettare immagini: è l’arrivo di Dan Reynolds e degli Imagine Dragons sullo stage per un inizio “Radio-attivo” del concerto di Milano.
Si comincia come meglio non si potrebbe, il frontman di Las Vegas è un moderno Russell Crowe a torso nudo in un’ideale arena di 60.000 anime già infiammate di passione nonostante le secchiate che provengono dal cielo. Ma tant’è: Giove Pluvio ha deciso che dovrà partecipare allo show e allora perché non farsene beffe, in un’ora e mezza vissuta ad alte pulsazioni.

Imagine Dragons – Foto di Milano Rocks
Reynolds canta, arringa e parla alla folla: un po’ anima rock, un po’ amico e consigliere. “Whatever It Takes”, “Yesterday” e “Natural” fanno prendere velocità alla macchina mentre “Walking The Wire” e “Next To Me” calano tutti nella dimensione dell’amore gioioso e sbandierato: sin dall’inizio, su più fronti, da tutti e soprattutto per tutti, senza né distinzioni né problemi.
La musica concede poche pause e così dopo “Shots” arriva il momento della cover di “Every Breath You Take” – dei Police – abbinata a quella “I’ll Make It Up To You” che ci lascia uno straordinario assolo di chitarra da parte di Wayne Sermon.
Richiamo strumentale agganciato alla batteria, qualche canzone dopo (“Start Over” e
“Rise Up”) da un ‘irriverente’ Daniel Platzman nell’introduzione di “I Don’t Know Why”.

Imagine Dragons – Foto di Milano Rocks
Il concerto va avviandosi verso l’ultima parte (la pioggia intanto ha attenuato le sue velleità) ed una nuova sfera d’intimità arriva dalle parole di Dan Reynolds che anticipano “Mouth Of TheRiver”: il senso di libertà è l’espressione chiave.
Capire la propria personalità, senza avvertire un senso di discriminazione e paura nei confronti del mondo esterno. Un apripista meraviglioso per far riecheggiare “Demons” ed esorcizzare tutte le negatività.
Poi arrivano “Thunder” e una vivacissima “On Top of the World” mentre “Believer” ha il compito di chiudere come meglio non si potrebbe ed in maniera emblematica un concerto che rimarrà impresso per lungo tempo nella memoria dei presenti.

Il pubblico degli Imagine Dragons all’Area Experience – Foto di Milano Rocks
LA SCALETTA DEL CONCERTO
Radioactive
It’s Time
Whatever It Takes
Yesterday
Natural
Walking the Wire
Next to Me
Shots
Every Breath You Take / I’ll Make It Up to You
Start Over
Rise Up
I Don’t Know Why
Mouth of the River
Demons
Thunder
On Top of the World
Believer
Tutte le foto sono per gentile concessione di Milano Rocks (credits Francesco Prandoni/Elena Di Vincenzo)
Un concerto meraviglioso, lo posso dire, hanno saputo farci dimenticare della pioggia