THE NATIONAL: la recensione di Sleep Well Beast (2017)

NOME

The National

GENERE

Indie/Alternative

ESORDIO

The National (2001)

ULTIMO ALBUM

Sleep Well Beast (2017)

COPERTINA

Sleep Well Beast Cover Art

 

ELENCO CANZONI

Nobody Else Will Be There
Day I Die
Walk It Back
The System Only Dreams In Total Darkness
Born To Beg
Turtleneck
Empire Line
I’ll Destroy You
Guilty Party
Carin At The Liquor Store
Dark Side Of The Gym
Sleep Well Beast

VIDEO/SINGOLI DALL’ALBUM

 

 

 


LA MIGLIORE

 
LA PEGGIORE


PUNTO DI VISTA

The National non ne sbagliano una. A quattro anni da Trouble Will Find Me, disco rimasto quasi in sordina dopo l’eco di High Violet del 2010, la band americana è tornata con 12 tracce perfettamente in linea con la loro discografia.

Matt Berninger è fedele alla solita linea vocale, tenuta ormai da quasi due decenni con nessuna eccezione. L’album è un’incursione nei sogni del cantante e creatore di testi dei The National che rivela tutte le sue paure (Day I Die) e sfoga la sua rabbia (I’ll Destroy You).

La linea emotivamente depressa, marchio di fabbrica della band di Cincinnati, crea l’atmosfera giusta per un viaggio in solitaria nel mondo. Sleep Well Beast è carico di quelle aperture sonore che solo The National e poche altre band al momento sono in grado di regalare al pubblico, come in Dark Side Of The Gym e The System Only dreams In Total Darkness.
Al primo ascolto risulta un album piatto, poi ci si accorge dei diamanti grezzi sotto la terra come in Nobody Else Will Be There e Empire Line.

Più che il nuovo disco dei The National sembra ancor di più il primo disco solista di Matt Berninger.

VOTO: 7

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