Mèsa: “Sono cresciuta ascoltando molta musica americana” – INTERVISTA

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Da Roma alla conquista del mercato discografico. Mésa, al secolo Federica Messa, ha dato alle stampe il suo disco Touché lo scorso 2 marzo per Bomba Dischi. Ancora una voce giovane e cantautorale che si leva dalla Capitale, che da due anni a questa parte sta tornando a sfornare in quantità industriale nuovi volti da lanciare con grande successo sulla scena nazionale.

In attesa di vederla suonare dal vivo in giro per la penisola, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei per farci raccontare il suo disco, i suoi progetti ma anche per parlare di un mondo, quello della scherma, che pur non essendo direttamente frequentato da Federica, ha avuto comunque una parte fondamentale nella stesura del disco.

Parlando del tuo disco, cosa ha ispirato le tue canzoni? A livello musicale, invece, chi sono le tue ispirazioni e i tuoi riferimenti?

Le mie canzoni le ha ispirate la mia vita, cioè sono sempre qualcosa che nasce da uno stimolo esterno, dalla realtà. A livello musicale ci sono tantissime cose che mi hanno influenzato, io sono cresciuta ascoltando molta musica americana, dal punk ai cantautori più intimisti, passando anche per cose più strane ed isolate che nella mia musica neanche sono arrivate, tipo tutto quel filone neo-soul/ neo-jazz alla Hiatus Kaiyote. insomma un bel mix di roba.

Sei laureata in lettere, quanto ha influito la tua formazione nella stesura dei testi?

Non saprei, immagino che ci sia qualche influenza. Però a livello di substrato non di mia ricerca. cioè io sono molto immediata in quello che scrivo e non ci torno quasi mai sopra. Sono pigra. Però sicuramente il fatto che ho studiato la letteratura c’entra molto col fatto che scrivo canzoni. Cioè è una base caratteriale immagino.

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Al netto delle etichette del genere, Roma sembra vivere in questo periodo un grande fermento a livello musicale. Secondo te quale è l’ingrediente alla base di questo successo?

Roma è piena di gente in generale quindi è anche piena di gente che suona, poi il fatto è che si è creata una situazione di attenzione rispetto a quello che succede qui perché molte cose belle degli ultimi anni vengono da qui. È sia un caso che un merito, secondo me.

Ti ascolteremo dal vivo nei prossimi mesi?

Si, stiamo preparando il tour. La prossima data di presentazione del disco è il 27 aprile all’Ohibò di Milano. per il resto, presto annunceremo gli altri concerti.

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Touché è l’album d’esordio di Mésa

Vedendo la copertina del disco e le foto in divisa da scherma (ma anche il titolo del disco), lo schermidore che è in me si è illuminato: quale è il tuo rapporto con questo sport?

Non pratico la scherma, è stato un pretesto grafico che ci è sembrato bello sfruttare per la copertina e le foto. Poi mi piaceva anche il fatto che la scherma non è uno sport inflazionato e quindi può destare curiosità.

Davide Ferrario, regista ma anche schermidore, in un suo recente libro ha affermato che uno può passare la vita senza mai salire in pedana, così come morire senza mai aver visto un film ma che in entrambi i casi non sa cosa si perde. A te non è venuta la curiosità di metterti in pedana e vedere di nascosto l’effetto che fa?

Non ci ho mai pensato a tirare di scherma, per ora mi concentro sulla musica ma tomorrow never knows!

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