<<Mi ha nauseato senza fine vedere George torturato a morte in quel modo. È stato oltre l’orrore. Speriamo che la giustizia arrivi presto per la famiglia Floyd e per la nazione>>

Alla vigilia della pubblicazione di “Rough And Rowdy Days”, fuori venerdì 19 giugno, Bob Dylan si è concesso per un’unica intervista del New York Times dalla sua villa di Malibu in California.

Il cantautore nel 1976 aveva già dedicato la famosa “Hurricane” all’odio razziale della polizia americana verso le persone di colore e oggi, 44 anni dopo, ne stiamo ancora parlando.

Otto anni dopo “Tempest” del 2012, Dylan è pronto a tornare con il nuovo lavoro discografico anticipato dai singoli “False Prophet”, “I Contain Multitudes” in cui ricorda Walt Whitman e “Murder Most Foul” sull’assassinio di John F. Kennedy.