James Blunt ripercorre le tappe della sua carriera a “Passa dal BSMT”

James Blunt BSMT

Gianluca Gazzoli ci porta nel romanticismo con James Blunt nella nuova puntata del video podcast “Passa dal BSMT”. Al BSMT James Blunt si è raccontato completamente, partendo dall’arruolamento nell’esercito.

Senza tralasciare i grandi successi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, James Blunt ha parlato del suo nuovissimo progetto discografico “Who We Used To Be”, che lo presenterà in concerto a Milano nel 2024, anticipato dal singolo e video “Beside You”.

James Blunt ospite di BSMT

Nato a Tidworth, in Inghilterra, e appassionato di musica sin da bambino, James Blunt, subito dopo gli studi, decide di arruolarsi nell’esercito britannico. È solo nel 2002 che, una volta lasciato l’esercito, si dedica alla costruzione della sua carriera nel mondo della musica. Firmando il suo primo contratto discografico entra nella scena musicale internazionale e con canzoni come “You’re beautiful” e “Goodbye my lover” conquista i cuori di tutto il mondo. Una chiacchierata in cui abbiamo scoperto anche il lato divertente e leggero della voce che ha fatto struggere milioni di adolescenti, e non, con le sue ballate malinconiche e romantiche.

Sul nuovo album “Who We Used To Be”

Ha raccontato James Blunt sul nuovo album: “Ho rilasciato le mie “Greatest Hits” ma nel nuovo album non c’è niente di ciò che è il mio passato, queste sono tutte canzoni nuove, sono canzoni bonus nella mia vita e per me è liberatorio ed emozionante. Ho scritto questi pezzi per me stesso, su ciò che sta accadendo nella mia vita. […] Normalmente nella vita quotidiana sono poco profondo, come una pozzanghera. Ma nelle mie canzoni invece, a volte c’è maggiore profondità e, sai, se chiedessi a mia moglie se sono un tipo romantico ti direbbe: “No. No, non è romantico”. Ma è nelle mie canzoni che metto le mie emozioni”.

Il passato che incombe su James Blunt

Alla domanda di Gazzoli, “Senti la pressione delle tue canzoni del passato?”, Blunt ha risposto così: “Sai, mentirei se ti dicessi che non sento della pressione, ed è un problema a volte perché poi inizi a immaginarti il pubblico. E se il pubblico è nella stanza con te non puoi più scrivere con onestà. Perché parte del tuo pubblico vorrà che le canzoni siano nere mentre altri vorranno che siano bianche. E se provi ad accontentare tutti otterresti solamente del grigio e nient’altro. E per me questa è stata la parte più emozionante di questo nuovo album, perché queste canzoni non andranno nel “Greatest Hits”, perché queste sono bonus nella mia vita. Il pubblico non è più nella stanza con me e quindi queste canzoni vengono dal cuore”.

“You’re beautiful”, una canzone per la sua ex fidanzata

E sulla genesi del suo capolavoro, “You’re beautiful”, ha raccontato a BSMT: “Ero a Londra e stavo camminando nella metropolitana, e incrocio la mia ex fidanzata. Lei aveva un nuovo fidanzato, l’ho vista, lei ha visto me, ci siamo guardati negli occhi. Ma non ci siamo detti nulla, ci siamo soltanto passati accanto e ho pensato: “Cosa sarebbe successo se solo mi fossi fermato e le avessi detto che cosa avevo provato. Magari la mia vita sarebbe diversa”. Ma sono tornato a casa e ho scritto la canzone, ho scritto il testo in due minuti circa”.

La musica oggi? “Un’esperienza fantastica”

James Blunt poi ha parlato del cambiamento della musica oggi e delle piattaforme digitali: “Se senti una canzone in radio, apri Shazam e la puoi ascoltare in streaming immediatamente, è un modo migliore e più emozionante per ascoltare la musica. Non devi più leggere una rivista che ti dice chi è figo, chi dovresti ascoltare. Ora puoi trovare la musica da solo. Secondo me questa è un’esperienza fantastica. E al posto di scrivere e registrare un album soltanto come album interi, che possono risultare rigidi, del tipo: “Ok, devi premere play e ascoltare le canzoni 1, 2, 3, 4 in quell’ordine”, ora invece la gente trova le singole canzoni ovunque. Tramite TikTok, tramite piattaforme differenti. E questo per un artista, per un musicista, significa che tutte le canzoni devono essere belle”.

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