
“Marchigiano” è il nuovo singolo di Santo Stefano, artista di casa Maciste Dischi che parla di cambiamento e di una città multiculturale, Milano, piena di possibilità, anche se a volte non si respira. Nasce l’inevitabile confronto tra le colline marchigiane da cui Santo Stefano e la città in cui vive, un luogo in cui si arriva al proprio obiettivo solo se ci si crede davvero.
Dopo aver trascorso un periodo della sua vita tra Montpellier e Bratislava, Santo Stefano decide di trasferirsi a Milano per dedicarsi completamente al suo progetto musicale, non circoscrivibile ad un unico genere, ma fatto di ricerca, istinto e tanta sperimentazione. “Abitavo in collina nelle marche, ora a Milano in una casa che somiglia a una cantina – ha detto l’artista –. Cambiare fa bene, a me ha fatto scrivere questa canzone.”

Dalla collina a una casa che sembra una cantina. “Marchigiano” parla del tuo trasferimento a Milano. Come mai hai deciso di scriverci una canzone?
Ogni volta che il tema di un pezzo parte da una decisione ponderata, va a finire che lo cestino. Chiudo solo quelle canzoni che mi vengono a caso, questa è una di quelle. Più che una decisione, quindi, è stata una reazione di pancia a quello che avevo vissuto dal trasferimento fino a quel momento. A quanto pare, era stata un’esperienza che avevo vissuto molto più intensamente di quanto non mi fossi ancora reso conto.
Milano, una città multiculturale ma in cui a volte, come canti, “non si respira”. In che senso?
Principalmente, nel senso economico del termine. Gli affitti, i costi, la vita, il fatto che come metti il piede fuori dalla porta di casa ti partono come minimo 50 €. Ma anche in senso claustrofobico, da casa a Montegiorgio vedo l’Adriatico e i Sibillini, da qua vedo il palazzo di fronte al mio.
Come nasce l’idea della copertina?
Ho dato carta bianca al maestro Max Dubbini, amando io il suo stile materico fatto di racconti per immagini, dettagli che non pensavi ci fossero; sono lavori che ti dicono qualcosa di nuovo ogni volta che li guardi. L’idea è venuta da lui, che come me è marchigiano espatriato, quindi capiva perfettamente quello che cercavo di esprimere. Non credo ci fosse persona più azzeccata per realizzare l’artwork di questo pezzo.
Per pagarti l’affitto sei un copywriter in un’agenzia di marketing. A questo punto mi chiedo, come mai hai deciso di fare musica?
Faccio musica e scrivo canzoni da molto prima di fare il copywriter. La scrittura, musicale e testuale, è una cosa che mi accompagna da quando facevo le medie, in un modo o nell’altro l’ho sempre praticata. È la mia passione, il mio sfogo, la mia ossessione, il mio incubo da realizzare. Piuttosto mi chiedo molto più spesso cosa mi abbia portato a decidere di incastrarmi nel ginepraio della routine aziendale.

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