OBI: «Vietato perdere se stessi per l’egoismo dell’altro nella coppia»

OBI

Vincitore dell’edizione 2023 del premio dei Giovani di Amnesty International – Voci per la Libertà con “Attimo”, OBI pubblica il suo primo EP “Pezzi Miei” composto dai brani “Non Cielo Dikono” e “Stronza”. Il team di produzione guidato da Tommaso Colliva, che lo ha scoperto, ha colto perfettamente lo spirito più profondo di OBI, spaziando dal funk al soul, dall’hip hop all’r&b.

I brani di questo EP rappresentano realmente due pezzi di OBI: «la parte razionale di “Non Cielo Dikono” con la quale analizzo il fenomeno del complottismo» con uno sguardo molto ironico mentre, in “Stronza”, esprime «la parte più carnale e impulsiva con la quale racconto di chi, seppur non sedotto dalle tentazioni, finisce schiacciato dalle proprie emozioni represse».

OBI "Pezzi miei" ep cover

Ciao OBI! “Non cielo dikono” è una dedica a quelle persone che pensano di saperne più degli altri, i complottisti (“tutti sono diventati scienziati”). Come nasce la canzone? È ispirata a un incontro reale?
Sì e no. È un brano scritto durante il mese di gennaio 2021; in quel periodo, frutto anche di sopite ansie collettive, cominciavano a solidificarsi i primi complotti riguardanti la pandemia. Ogni giorno infatti, chiuso in casa per l’ennesima quarantena, aprivo e leggevo social e giornali. Il pezzo nasce come un tentativo non giudicante e scherzoso di analizzare qualsiasi fenomeno complottistico.

In “Stronza” canti di chi finisce schiacciato dalle proprie emozioni reali. Ma chi è questa ‘stronza’ di cui canti?
“Stronza”, anch’essa personaggio derivante dall’immaginazione, è un insieme di esperienze relazionali che ho avuto: rappresenta per me un periodo nel quale non volevo mettermi in gioco per paura di perdere qualcosa. Più che un’invettiva contro una ragazza in particolare era un memorandum: un promemoria per ricordare di non perdere mai se stessi per l’egoismo dell’altro nella coppia.

L’EP “Pezzi miei” è prodotto da Tommaso Colliva. Come vi siete conosciuti?
Ho conosciuto Tommaso durante la fine della quarantena. Ascoltò un mio singolo appena uscito su youtube e cominciammo a scriverci. Ci incontrammo a Milano, nel suo studio, un mese dopo. Devo tantissimo a una figura come quella di Colliva, saggio consigliere ed educatore per un ragazzo che stava crescendo, e continua a farlo, come me.

I tuoi brani sono una commistione di jazz, funk, soul, hip hop, r&b e pop. Però tu nasci dal rap e dal freestyle. Quando hai iniziato a mescolare i diversi generi?
Ho sempre ascoltato black music, cantautorato e simili ma ho iniziato ad ascoltare dischi solo quando ho capito di voler dare un tocco di maturità in più alla mia musica. Così ho iniziato a scavare tra vecchi vinili e a riempire la mia virtuale libreria di Spotify con grandi classici.

OBI

Con “Attimo” hai vinto il premio Amnesty nella sezione emergenti. Te lo aspettavi?
No, assolutamente no. Vincere non credo fosse neanche il mio obiettivo primario. Ho avuto più che altro paura delle grandi responsabilità che potevano derivare da un testo e da un argomento di questo tipo. Che poi questa cosa sia stata riconosciuta mi rende molto contento.

Progetti per l’estate?
Sto preparando altro materiale e con la famiglia di SoundToBe siamo molto affiatati; un appuntamento importante sarà sicuramente il festival di voci per la libertà di Amnesty il 22 luglio a Rovigo dove porterò “Attimo” dal vivo.

Leggi anche: https://endofacentury.it/2023/05/26/little-boys-atteggiamento-e-personalita-per-uscire-dallordinario/

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.