Serendipity: «Per cambiare il mondo dobbiamo prima cambiare noi stessi»

Serendipity @ Primo Maggio Roma 2023 - Foto di Raffaele Rossi
Serendipity @ Primo Maggio Roma 2023 – Foto di Raffaele Rossi

Li abbiamo intercettati appena scesi dal palco del Concertone del Primo Maggio Roma 2023. I Serendipity – trio bergamasco formato da Alessandro Scandella, Andrea Angioletti e Lorenzo Giannelli – hanno presentato per la prima volta live a San Giovanni il loro nuovo singolo “Belle Époque”, sul tema del cambiamento.

«Abbiamo voluto parlarne a modo nostro con spensieratezza cercando di trasmettere quello che per noi è il messaggio più importante» cioè cambiare partendo da se stessi, hanno detto i Serendipity. Il tutto con un sound che ha il sapore delle stati anni ’60.

Ciao a voi Serendipity! “Belle Epoque” parla di cambiamenti che nascono da voi stessi. Ma voi sentite che state cambiando, vi state evolvendo? In che modo?
È un tema difficile da trattare. Abbiamo voluto farlo cercando di trasmettere la nostra spensieratezza con l’idea di prendersi sempre poco sul serio per non farsi troppo buttare giù nelle cose e nonostante la spensieratezza del pezzo far passare il messaggio più importante, ossia che per cambiare il mondo dobbiamo partire cambiando noi stessi. Noi siamo sempre in evoluzione, un cambiamento continuo, sennò sei fermo e non migliori mai perché cambiamento vuol dire miglioramento. Li usiamo spesso come sinonimi e quindi per quanto ci riguarda siamo sempre in cambiamento senza perdere la nostra essenza. Però è giusto evolversi e cambiare nel rispetto degli altri e del di quel che ci circonda.

Avete presentato “Belle Époque” per la prima volta sul palco del Primo Maggio Roma, com’è andata?
È stato qualcosa di allucinante. Non pensiamo ci siano parole per spiegarlo, erano tutti bellissimi, nonostante la pioggia il pubblico era super caloroso. È stato incredibile.

Il vostro sound, un po’ indie e un po’ anni ’60, come nasce? Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Il nostro sound nasce spontaneamente durante le sessions. Noi veniamo da tre background differenti, prima cantavamo e suonavamo ognuno separatamente generi completamente differenti: dal reggae al pop al rap. Quindi abbiamo influenze molto diverse, il nostro stile è il risultato di tutti questi generi. Quelli che ci hanno ispirato di più sono i capostipiti dell’indie italiano, quindi Calcutta, Coez ma anche i nostri conterranei Pinguini Tattici Nucleari. Fuori dall’Italia invece ci piace tanto Tai Verdes e i OneRepublic. Ma per la spensieratezza siamo vicino a Rino Gaetano perché con noi balli e c’è leggerezza. Ma alla fine i nostri testi ti offrono comunque qualcosa su cui riflettere.

“Vienimi a perdere” è il vostro precedente singolo, uscito a inizio aprile. Vi va di raccontarcelo?
Con “Vienimi a perdere” abbiamo voluto tenere un tema un pochettino più da storyline, quindi raccontare una storia cercando di invertire i ruoli tra ragazzo e ragazza. È proprio il ragazzo che dice ‘vienimi a perdere’ e abbiamo cercato di divertirci tantissimo facendo questo pezzo. Ed è venuta fuori una canzone da cantare in macchina a tutto volume. Una bella presa bene!

Leggi anche: Mille: «Illuminata da Moroder e in continua evoluzione»

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.