
“Quanti me ne dai” è il primo EP di Elisa Pucci in arte Mille. La cantautrice, voce dei Moseek, è stata la vincitrice di 1MNEXT 2022 con “Si Signorina” ed è tornata sul palco del Concertone del Primo Maggio Roma 2023.
Mille ha scelto di dedicare l’EP alle seconde possibilità e al non fermarsi davanti agli schemi che la società ci impone ma a dare sempre il massimo per fare ed ottenere quello che si vuole. Direttamente dal Primo Maggio, Mille ci ha raccontato che vuole andare controcorrente: «voglio rompere il tabù del tempo che passa. In un mondo dove la giovinezza sembra essere il passepartout del successo voglio cantare la mia età, portando in scena i miei 38 anni suonati».
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Ciao Mille! Com’è stato tornare un anno dopo sul palco del Primo Maggio? Nel 2022 hai vinto 1MNEXT e nel 2023 sei salita da Big.
Una sensazione meravigliosa! È stato splendido, a 365 giorni dalla prima. Ma questa seconda volta è stata fantastica.
La tua carriera è nata nel 2010 con i Moseek, nel 2015 siete arrivati in semifinale a X Factor e poi dal 2020 sei diventata Mille. “Quanti me ne dai” è il tuo primo EP. Ma ti chiedo, c’è un’età in cui fare musica?
No, secondo me non c’è un’età. Nel senso che quando ti va di iniziare a scrivere qualcosa, scrivi. Se ti va inizi a 15 anni, se ti va a 60 lo fai lo stesso, non ci sono delle regole scritte. Non esiste nessuna timeline, quando devi fare una cosa la fai e basta. Che sia scrivere, cambiare casa, venderla…fai quello che vuoi.
Com’è stato reinventarsi artisticamente?
Ma in verità io non mi sono reinventata, nel senso che io ho sempre scritto canzoni. Prima le scrivevo in inglese e poi ho scoperto questa meravigliosa lingua che è l’italiano e adesso l’inglese me lo sono pure mezzo scordato… In tanti mi avevano detto “Ma guarda che devi scrivere in italiano per diversi motivi” e quando ho iniziato è stato tutto molto spontaneo e fluido. Il progetto Moseek esiste ancora solo che non sono una priorità, io e il batterista (Davide Malvi ndr) lavoriamo ancora insieme, stava sul palco con me al Primo Maggio. Quindi è stata un’evoluzione più che un reinventarsi.
C’è tantissima Antonella Ruggiero e Matia Bazar ma anche un po’ i Decibel nel tuo modo di cantare. Cosa ti lega a loro?
Guarda io sono nata nel 1984 e amo questi artisti. Avrei voluto scrivere “Contessa” e inoltre sarebbe stato anche un nome d’arte magnifico peccato fosse già preso… Si tratta di musica che ascoltavo anche in casa, la mettevano i miei. Ma c’è anche Raffaella Carrà, c’è Giorgio Moroder. Mi chiedevo chi avesse scritto la colonna sonora de ‘La Storia Infinita’ e poi era Moroder…mi ha illuminato!