G-laspada: «Spudoratamente onesto. La mia paura? Avrei potuto fare quel passo in più»

G-laspada

“100metri” è il nuovo singolo del cantautore e polistrumentista siciliano G-laspada, una riflessione personale sul tempo in cui l’artista si sofferma sulla necessità di saper fare i conti con quella perenne sensazione di ritardo che molti di noi provano.

Il consiglio di G-laspada? Convertire il sentimento negativo in energia positiva per spingere sempre più in là i propri obiettivi, l’importante è non fermarsi davanti alla paura per “stare sempre a 100 metri dalla meta”. “A tutti noi capita sempre più spesso di avere la sensazione di sprecare tempo – spiega G-laspada – E più scorrono le ore, i giorni, gli anni, più temiamo di non riuscire a realizzarci, di non riuscire a concretizzare gli aspetti della vita che più contano. Ma è davvero così? Forse no”.

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“100 Metri” parla di quella perenne sensazione di ritardo che molti di noi provano. Ma in che senso?
Capita spesso di sentirci in ritardo nei confronti di un obiettivo, o qualsiasi cosa stiamo affrontando nella vita. Questo nasce dal confronto con il mondo esterno e con tutte le informazioni che ogni giorno ci fanno sentire in qualche modo “mancanti di qualcosa”. “100metri” è una mia personale ricerca e credo che sia arrivato ad una soluzione: fare del proprio meglio nelle cose che decidiamo di fare. Questa è l’unica cosa che ci permette di essere spudoratamente onesti e a confronto solo con noi stessi. Potremmo impiegarci anni? Giorni? Ore? Sai, poi alla fine non conta più di tanto, conta solo che abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare.

Dici che “l’importante è non fermarsi di fronte alla paura”. Quali sono le tue paure?
Una mia paura è quella di guardarmi indietro e pensare un giorno: avrei potuto fare quel passo in più. Questa è una delle cose che mi motiva e mi spinge alla perseveranza, non solo nella musica ma nella vita in generale.

Ti è mai capitato di “sprecare tempo”?
Tantissime volte. Però credo che questa sia una cosa comune a tutti. Magari per gli altri tu sei una persona che sta andando velocissima, che sta facendo milioni di cose, mentre in realtà, sei il primo a sentirti fermo “rispetto a”. Il punto sta sempre qui, il confronto. L’esterno non ha niente a che vedere con quello che siamo noi, con quello che è il nostro percorso. Può sembrare un discorso retorico, però in questo periodo storico è molto semplice “subire” l’influenza dei grandi esempi di successo, che in qualche modo ci fanno sentire in una fase fallimentare e di stallo. Proprio oggi leggevo un passo tratto dal libro “Mappa della felicità” di Daisaku Ikeda, questo è quello che dice: ‘Non preoccuparti se i tuoi progressi sono lenti. Chi continua ad avanzare, passo dopo passo, realizzerà grandi risultati nella vita.’ Credo che questo sia il senso che ho voluto dare al mio brano.

Dal 2019 lavori al progetto “Silent Nature”. Che rapporto hai con la natura?
Nel 2017 ho iniziato ad interessarmi alla meditazione, quando ti avvicini a una pratica del genere, il contatto con la natura diventa una conseguenza spontanea. Ho molto rispetto e provo tanta gratitudine nei confronti di tutto quello che mi circonda. Detto questo, non sono un fanatico estremista, però nel mio piccolo cerco di ricambiare la sua bellezza. Questo è il motivo per cui è nato il “Silent Nature”. Un live set organizzato in contesti naturali meravigliosi. Gli ospiti indossano delle cuffie, e io, insieme ai miei compagni di viaggio (Davide Crimi alla batteria e Michele Fazio al basso), accompagniamo con la mia musica questo momento davvero particolare e intenso.

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