DYLYN: «Correre Dei Rischi E Sentirsi Un Po’ A Disagio? Così Avviene La Vera Crescita»

DYLYN - Foto di Rich Smith
DYLYN – Foto di Rich Smith

La cantautrice di Vancouver Gwendolyn Lewis in arte DYLYN pubblica il suo disco di debutto “The Sixty 90s” in cui si incontrano il sound anni ’90 e i ritmi rock’n’roll anni ’60.

Dopo essere arrivata nella Top 10 nelle classifiche di Billboard, arriva nel 2018 “Sauvignon and a Kimono”, l’EP di debutto di DYLYN. Dopo i successivi due EP, “Let You” e “Only Us”, nel 2021 pubblica “Make It Naked”, una raccolta di brani che preparano il terreno per “The Sixty 90s”, il suo primo disco “tra i Nine Inch Nails e i Beatles”.

Ciao DYLYN! Il tuo nuovo album “The Sixty90s” si muove tra industrial, atmosfere anni ’90 e sonorità anni ’60. Come sei riuscita a bilanciare tutti questi suoni?
Grazie per lo spazio! Sono così felice di essere dove sono musicalmente. È stato un periodo di scoperte e sperimentazioni. Correre dei rischi e sentirsi un po’ a disagio: è così che avviene la vera crescita. È allora che sai che ti stai avvicinando alla tua verità.

La prima traccia del disco è “Hurt”. Ora ti chiedo: “Chi ti ha fatto del male”?
Credo sia più che altro un’affermazione del fatto che tutti sono stati feriti nella loro vita. A un certo punto si sperimenta il rifiuto, il cuore spezzato, la devastazione, la perdita: fa parte del nostro viaggio di vita come esseri umani. Credo che “Hurt” sia una celebrazione di tutto questo, qualcosa di cui vale la pena parlare. Trasformare quelle pietre preziose in diamanti.

Hai scritto le canzoni partendo dalle tue esperienze personali. Vuoi raccontarci come è nata “Liberate Me”?
“Liberate Me” è un invito a liberarsi e ad accogliere la trasformazione. Credo che ciò avvenga più volte nella vita di una persona, se questa è aperta e riesce ad ascoltarsi. Credo che sia stata una vera e propria comprensione del cambiamento della mia direzione musicale, riconoscendomi per quello che sono e trovando la pace in questo.

“The Sixty90s” mi ricorda molto l’atmosfera dei Garbage e dei The Pretty Reckless. Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Grazie mille! Adoro questi artisti – entrambe le band con una forte presenza femminile. Mentre realizzavo questo disco, ascoltavo molti dischi degli anni ’50-’60 come Santo & Johnny, gli Everly Brothers e i Beatles. Dall’altra parte, il mio lato più pesantemente rock: molto dei Nirvana, Nine Inch ails e PJ Harvey, per citarne alcuni. Il mio gruppo preferito di sempre saranno sempre i Led Zeppelin.

Nelle ultime settimane sei stata in tour con i Rare Americans. Che tipo di esperienza è stata? Arriverai presto in tour anche in Europa e in Italia?
Amo assolutamente stare in viaggio. Anche guidare. Ho un legame speciale con la mia band – sono un gruppo di persone straordinarie. C’è sicuramente molto amore sia sul palco che fuori. Aprire per i Rare Americans è stato un vero piacere: ci hanno fatto sentire tutti benvenuti e hanno dei fan incredibili! Non vedo l’ora di andare in tour in Europa, è sicuramente sulla lista per il 2023. Non vedo l’ora.

DYLYN - Foto di Rich Smith
DYLYN – Foto di Rich Smith

Leggi anche: Nina Nesbitt: “Mi Chiamano ‘Regina Di Ghiaccio’ Ma Sono Romantica. Coldplay? Duetto Inaspettato”

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.