
“If You Only Feel It Once” è il terzo EP del quartetto londinese Bleach Lab, il primo per Nettwerk Music Group. Anticipato da “Take It Slow” e dalla title track, il gruppo affronta nell’EP temi di equilibrio, appartenenza e l’innata spinta umana a cercare un senso di ‘casa’ in noi stessi, nei luoghi e negli altri.
Tra chiari riferimenti alla crescita personale e alla ricerca della pace interiore, “If You Only Feel It Once” trasmette un senso di tranquillità, grazie alla produzione di Duncan Mills (The Vaccines, Jake Bugg). L’esordio dei Bleach Lab – composti da Jenna Kyle alla voce, Kieran Weston alla batteria, Frank Wates alla chitarra e Josh Longman al basso – risale al 2021 con due EP: “A Calm Sense Of Surrounding” e “Nothing Feels Real” tra shoegaze e dream-pop.

Ciao ragazzi! Il vostro nuovo EP si chiama “If You Only Feel It Once”, potete spiegarci cosa significa?
Jenna: Ehi! Abbiamo chiamato l’EP come uno dei nostri brani preferiti, la title track “If You Only Feel It Once”. Il termine “it” è soggettivo per l’ascoltatore, ma per me si riferisce alla sensazione di casa. Alcuni dei temi principali dell’EP sono proprio la ricerca di quella comodità e di quella sicurezza quando si pensa alla sensazione di casa. Lottiamo per trovarla in nuovi luoghi e persone, ricordandoci sempre quanto siamo stati fortunati a conoscere quella sensazione. Ma questo è sufficiente a portarla dentro, possibilmente senza poi volerla ritrovare di nuovo?
Un dialogo interiore che affronta i temi dell’equilibrio, dell’appartenenza e dell’impulso umano a cercare una “casa” in noi stessi, nei luoghi, negli altri. Pensate di aver davvero riunito tutti i vostri pensieri in questo EP?
Jenna: Certamente, ma non direi necessariamente tutti i pensieri! Non è sempre possibile per me esprimere esattamente ciò che provo quando scrivo i testi, non lo trovo così facile. Sicuramente ho espresso molte emozioni e pensieri interiori in questo EP, così come Josh, che condivide gran parte della scrittura dei testi. Spesso vedo le cose a strati: ci sono pensieri e sentimenti superficiali a cui è più facile accedere, mentre più si va in profondità e più è difficile esprimerli. Ma ci sto lavorando.
“If You Only Feel It Once” sembra un incontro tra i Ride e i Cardigans. Cosa ne pensate? Quali sono i vostri artisti preferiti?
Frank: Sicuramente due grandi influenze per noi. Io desidero scrivere un giorno un riff di chitarra buono almeno la metà di quello dell’intro di “Vapour Trail”…(brano dei Ride del 1990 ndr). Per questo EP ci siamo ispirati molto a The Cure, Soccer Mommy, Alvvays, Beach House, Angel Olsen, Sharon Van Etten, solo per citarne alcuni.
Kieran: I Cure, come ha detto Frank, sono una delle mie band preferite di sempre e ho preso molte influenze da loro per questo EP. Dalla scelta dei sintetizzatori, alla stratificazione della chitarra acustica, alla produzione della batteria, ci sono così tanti momenti in questo EP che richiamano quei musicisti.
Siete una band giovane, il vostro primo EP è uscito nel 2021. Cosa vi aspettate dal futuro? C’è un locale o un festival in particolare in cui vorreste suonare?
Frank: Siamo sicuramente ancora giovani, anche se a volte non sembra, visto che ormai suoniamo insieme da anni. Per il futuro, è troppo presto per dire qualcosa di specifico, ma l’anno prossimo ci sarà più musica. Ognuno di noi ha degli obiettivi personali riguardo ai luoghi e ai festival in cui vorrebbe suonare. Il più ovvio è Glastonbury, ma anche solo fare un tour internazionale sarebbe fantastico. Non abbiamo ancora suonato al di fuori del Regno Unito, quindi per il momento è un obiettivo da perseguire.

Questo è un web magazine italiano e quindi vi chiedo: avete qualche ricordo legato all’Italia? Verrete a suonare qui?
Frank: In realtà io parlo un po’ di italiano, quindi sarei particolarmente entusiasta di venire a suonare in Italia! L’ultima volta che sono venuto in Italia ho trascorso un paio di giorni favolosi a Firenze. Ero in visita da un amico che viveva lì. Aveva un piccolo balcone che si affacciava sul Duomo ed era fantastico svegliarsi ogni mattina così. Una città incredibilmente bella.
Kieran: Ho trascorso solo poche ore in Italia, quando siamo passati dal confine svizzero per una pizza (ancora oggi la migliore che abbia mai assaggiato). Ho sempre voluto tornarci e farlo con la band sarebbe incredibile. Il lago di Como è nella mia top 3 dei posti da vedere, quindi spero che riusciremo a programmare una sosta lì!
Leggi anche: Nina Nesbitt: “Mi Chiamano ‘Regina Di Ghiaccio’ Ma Sono Romantica. Coldplay? Duetto Inaspettato”