Luke Sital-Singh: “Surreale La Mia Musica Nelle Serie TV. Il Matrimonio? Non La Solita Canzone D’Amore”

Luke Sital-Singh

“Dressing Like A Stranger” (Nettwerk Music Group) è il nuovo album del cantautore britannico Luke Sital-Singh ispirato al suo trasferimento da Londra a Los Angeles poco prima dell’arrivo della pandemia. Il lavoro riflette sui modi in cui il trasferimento, e tutto ciò che è accaduto dopo, lo ha cambiato come persona, o forse sui modi in cui si aspettava che sarebbe successo e non l’ha fatto.

<<‘Dressing Like A Stranger’ riguarda il guardare indietro a se stessi e notare se qualcosa è cambiato o meno, e in che modo – racconta Luke Sital-Singh le cui canzoni sono colonne sonore di famose serie TV come Grey’s Anatomy e Suits -. Ho solo bisogno di guardare le cose in modo diverso>>. Con Dan Croll alla co-produzione e Tchad Blake (Fiona Apple, The Black Keys, Elvis Costello) al mixer, “Dressing Like A Stranger” fa il punto sui nuovi cambiamenti nella sua vita tra ballad romantiche, suoni della California, momenti di riflessioni e folk-rock.

Leggi anche: Roger Waters, tour d’addio nel 2023: dal vivo a Milano e Bologna – Info Biglietti

“Dressing Like A Stranger” è stato ispirato dal tuo trasferimento da Londra a Los Angeles. Come ti sei “vestito come uno straniero”? Com’è stata l’ esperienza durante la pandemia nella tua nuova città?
La principale differenza è che indosso molto i pantaloncini. Ho sempre odiato i pantaloncini prima di arrivare a Los Angeles. Quindi il titolo è una riflessione leggermente umoristica su quanto quella sia l’unica cosa cambiata di me dopo il trasloco. La mia esperienza di pandemia non è stata così pessima. Fortunatamente avevo poche date del tour in programma e il mio compito principale è stato quello di fare questo album in modo che mi desse qualcosa di positivo su cui concentrarmi.

Come descriveresti “Dressing Like A Stranger” in una frase?
Vale la pena ascoltarlo!

Hai comprato una chitarra a Los Angeles e con questa hai suonato tutte le canzoni del disco. Perché?
Stavo lottando per trovare un’ispirazione sonora per l’album e questo è diventato sempre più importante per me. Voglio sempre che i miei album suonino in modo diverso l’uno dall’altro, ma anche che non siano radicalmente diversi da non riconoscere la mia musica. Ci sono queste chitarre che trovi in ​​giro per Los Angeles chiamate Rubber Bridge Guitar (chitarre a ponte di gomma) che un ragazzo produce qui. Creano suoni molto belli e unici. Non appena ne ho avuta una, sapevo che non sarei stato in grado di metterla via. Ho scritto la maggior parte delle canzoni con quella chitarra, è molto presente nell’album.

Ora guardi le cose in modo diverso? C’è stato qualcuno in particolare che ti ha aperto gli occhi o è stato un lento processo mentale?
Non sono sicuro di come o perché guardo le cose in modo diverso. So che devo aver cambiato prospettiva nel corso degli anni. Penso che per me tutto sia graduale. Non ho davvero momenti in cui ho aperto gli occhi. La vita per me è un viaggio lento in cui si nota il cambiamento solo prendendoti il tempo per guardare indietro. Cosa che non faccio abbastanza.

Le tue canzoni sono diventate colonne sonore di serie TV come Grey’s Anatomy, The Vampire Diaries e Suits. Qual è il tuo rapporto con il mondo della televisione? Guardi serie Tv?
Quando ero giovane ho sempre desiderato avere la mia musica nelle serie TV. Mi sono sempre piaciuti quei momenti emotivi nei drammi in cui accade qualcosa di triste o di bello. C’è sempre una bella canzone lenta e triste che si aggiunge all’emozione. Quelle erano le canzoni da cui ero sempre stato attratto e che ho sempre sognato di scrivere. Quindi sentire le mie canzoni nelle serie TV è un sogno che si avvera ma è ancora molto surreale quando vedo una serie che contiene la mia musica.

Il tuo primo album, “The Fire Inside”, è uscito nel 2014. Una domanda filosofica: come ti senti ora ad avere ‘fuoco dentro’ e ‘vestirti come un estraneo’?
Non mi relaziono molto con il mio primo album. Sembrano decenni fa. Sembra ovvio, ma il nuovo album rappresenta molto più me e ne sono orgoglioso. Ma ero orgoglioso anche di “Fire Inside” quando è uscito. Dovevo solo andare avanti e fare musica che mi piace ascoltare. Questo è tutto ciò che posso fare. Alcune persone preferiranno sempre cose precedenti o altro, ma non posso preoccuparmene quando scrivo nuova musica.

In “All Night Stand” e “Rather Be” feat. Christina Perri ci sono due aspetti della tua vita amorosa: uno riguarda il matrimonio e l’altro riguarda il voler stare vicino alla persona che ami, anche nei momenti di difficoltà. Come descriveresti questi due momenti? Perché hai scelto Christina Perri per il duetto?
Li descriverei proprio come li ho fatti nelle canzoni. Mi piace scrivere sul matrimonio perché mi sembra un bel contrasto con il solito tipo di infatuazione delle canzoni d’amore di cui la maggior parte delle persone scrive, perché è giovane, cool e sexy. Ma quando sei sposato da 10 anni, l’amore sembra una cosa diversa. E quell’amore saldo, lento, intrecciato, solidale, non sexy, che non cambierei con niente, che dura tutta la vita, è ciò di cui mi interessa scrivere.

“Summer Somewhere” è la tua personale riflessione sugli ultimi eventi mondiali: Covid, incendi, proteste, solitudine… Ma com’è vivere a Los Angeles? Dove ti piacerebbe vivere?
È bello vivere a Los Angeles. Non lo odio né lo amo. Mi piace il cibo, il sole e uscire da casa. Non mi interessa davvero dove vivo. Mi mancano alcune cose del Regno Unito. Perlopiù amici. Voglio solo stare con buoni amici e una buona pizza.

“Forever Endeavour” è una canzone d’amore sull’eternità. Credi che l’amore possa essere eterno?
Ehm non in alcun senso letterale. ‘Per sempre’ per me significa finché la morte non ci separi.

Parliamo di “The Walk”. Quali sono le tue ultime riflessioni sul ‘viaggio’ della vita?
Ho ancora solo 34 anni quindi ho molta strada da fare (spero) prima di offrire le ultime riflessioni su qualsiasi cosa. Ma “The Walk” è un’altra sintesi di cosa significa stare con mia moglie. Durante le incertezze e le difficoltà della vita mi affido a lei per camminare con me. Finché è al mio fianco, sento di poter superare praticamente qualsiasi cosa. Nient’altro importa molto per me alla fine della giornata.

Se dovessi descrivere la tua vita negli ultimi tre anni in una parola, quale sarebbe?
Imperscrutabilià.

Luke Sital-Singh

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.