Rareș: “Cambiata La Mia Quotidianità, Sabato A Roma Per Osare”

Foto di Camilla Cattabriga

Nato a Birlad in Romania, cresciuto a Venezia e trasferitosi a Bologna per studiare musica elettronica, Rareș a marzo 2020 ha pubblicato il primo disco “Curriculum Vitae” anticipato dai singoli “Spalle Più”, “Calma” e “Io Non Ho Parole In Più”, un debutto definito ‘soul lagunare’, intriso di malinconia e profondità.

Nel 2021 Rareș si toglie i panni della creatura soul e si dedica a un folk intimo e corale con l’EP “Folk_2021” in cui esamina il rapporto di coppia con veri e propri frammenti di un discorso amoroso ma senza mai pronunciare la frase “ti amo”. Sabato 31 luglio presenterà i suoi brani a Roma sul palco del Teatro India per Spring Attitude pres. Genera insieme a Colombre e Mòn.

Ecco l’intervista a Rareș!

Ciao Rareș! Nel tuo primo disco, “Curriculum Vitae”, canti la vita di tutti i giorni dal tuo punto di vista. Ma com’è cambiata la tua vita in quest’ultimo anno e mezzo?
Da quando ho scritto il disco è passato più di un anno e mezzo, in realtà. Comunque ha avuto un destino buffo, essendo uscito il 6 marzo, poco prima del disastro. Non avevo idea di cosa sarebbe stato da lì in poi, e forse non ce l’ho neanche adesso, sia musicalmente che non. Proprio in questi giorni pensavo che qualcosa è irrimediabilmente cambiato, ma ancora non so cosa. Ci rifletterò. Sicuramente, è cambiata la mia quotidianità: sono sempre più angelo del focolare e meno studente fuori sede. Mi ci vedo pure bene, in realtà.

George Ezra e Michael Kiwanuka sono gli artisti più vicini al tuo sound tra nu soul, black, pop e funky. Ma quali sono i tuoi artisti italiani preferiti?
La mia artista preferita italiana è Aurora Vanin, @virnavro su Instagram. Sono anni che fa un sacco di cose, tutte diverse tutte particolari. Dai quadri, alle zine, ai vestiti. Le voglio bene.

“Folk_2021” è il tuo nuovo EP uscito a febbraio 2021, al cui centro c’è il rapporto di coppia. Risente di esperienze vissute?
“Folk_2021” è interamente autobiografico. È un lavoro che ho fatto con gli amici di una vita, tutte belle anime. Nonostante sia partito da me, si è colorato di tante altre cose durante la sua gestazione. Si, al centro c’è il rapporto di coppia, ma come ho scoperto in seguito, è solo uno dei tanti lati, sicuramente è stato un lavoro catartico.

Sabato 31 luglio arrivi a Roma insieme a Mòn e Colombre. Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo live?
È stato un lavoro lungo cercare di portare in trio sul palco le cose. “Folk_2021”, in special modo, essendo un lavoro pieno di dettagli. Abbiamo traslato cosa si poteva traslare, e abbiamo semplificato ciò che andava semplificato. Ho voluto osare un paio di cose; non suoniamo tutti i pezzi, c’è anche dell’acusmatico. Vedremo cosa sarà.

Visto che sarai a Roma la domanda è d’obbligo: carbonara o amatriciana?
Adesso guardo a che ora arriviamo a Roma. in caso, una a pranzo ed una a cena.

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