
Paola Mirabella e Andrea Pulcini sono Canarie, una delle pagine più interessanti della nuova musica italiana. Un solletico universale, l’amore, quello che ci tocca la pelle e ci fa scattare un sorriso senza senso: tutto questo è “Immaginari, Pt. 1”, anticipato dai singoli “Universo” e “Brodo”.
I sentimenti d’amore, la noia, il passare delle stagioni e la pelle che cambia con il passare dell’età e, a volte, ci fa diventare mostri non solo fuori ma anche nell’animo. Otto tracce in cui il duo di stanza a Bologna scrive di possibili futuri con la stessa delicatezza di Simon e Garfunkel, prima parte di un antipasto ricco che sarà seguito in autunno da una seconda parte di altrettanti brani.

Otto viaggi “immaginari” che raccontano storie diverse, tra l’ansia di dover cambiare, la voglia di trovare un equilibrio, la malinconia di un amore finito e il desiderio di ritrovarsi. Un disco sospeso tra il passato e il presente delle paure umane e di coppia e fatto di sogni interrotti. La saudade che si avverte in “Immaginari” è la stessa di quando si lascia la propria casa finendo dall’altra parte del mondo e si appiglia con tutte le forze all’amore e, una volta finito, cade in una miriade di universi paralleli in cui è il solo e unico protagonista.
Baci rubati e sognati in mari malinconici, tra venti inquieti che portano con sé un’aria esotica e di incertezza in cui il pop elettronico burattina con i pensieri nostalgici di Paola e Andrea accarezzando King Krule e Richard Hawley. Un’attesa di vita a tratti mesta e cinica in cui lo scrittore brama solo il ritorno della propria amata, a nessuna condizione, nella maniera più egoistica possibile, pur di lasciarsi alle spalle questa maledetta nostalgia.