Achille Lauro: “Continua Ricerca E Tormento, Non Esiste Il Presente”

Achille Lauro – Foto di Leandro Emede

Anticipato da “Solo Noi” e “Marilù”, arriva “Lauro”, il sesto album di Achile Lauro che parla al mondo degli irrisolti, dei fuori rotta, dei falliti tra storie di vita e d’amore, riflessioni sul bene, sul male e su tutto quello che sta nel mezzo.

<<Fotografo una parte di me>> ammette in conferenza stampa. E continua <<tutti pensano che fare la performance sia mettersi una parrucca ma non è così>> riferendosi alle critiche mosse da molti durante le sue cinque esibizioni a Sanremo. <<Qualcuno vede solo la punta dell’iceberg, io sono ossessionato dal dettaglio, vado anche a cambiare i respiri e metto tutto in discussione cento volte>>, perfezionista e anticonformista.

Il quadro copertina
La copertina di “Lauro” è un quadro, <<è un po’ la metafora della vita e il gioco dei bambini che rappresenta un impiccato>> e la O rossa di Lauro è <<una fine lavorativa, una fine di un amore o la correzione di un errore scolastico>>. <<Imparo e vado avanti, la O rossa rappresenta il rifiuto di una fine imposta>> e poi spiega in sequenza le 5 lettere che compongono il quadro LAURO, <<associate ai generi musicali>>.

L’alfabeto di LAURO
La L è associata al glam rock come <<scelta di essere, manifesto di libertà>>, la A è il rock’n’roll <<la sessualità e la voglia di rinascita>>, la U è la popular music <<vista in Italia come una cosa di poco valore>>, la R è punk rock <<icona della scorrettezza>>. A chiudere è la O di classic orchestra <<solisti ma insieme vanno a comporre una grande opera>>.

I brani di “Lauro”
L’artista racconta alcuni brani del nuovo disco. In “Generazione X” <<fotografo la mia generazione>> e racconta di non aver mai avuto un percorso scolastico lineare ma <<mi metto vicino alle persone più sapienti di me e imparo>> e risolve che <<la piaga della mia generazione è non sapere chi vuole essere>>. “Femmina” è <<una canzone molto rara>>, parla del maschio che si nasconde dietro la virilità, di quell’essere uomo ad ogni costo e la donna è <<vista come divinità>>. “Latte+” invece è una <<continua ossessione nell’avere quel qualcosa di più>>, dove il tormento è la spinta, <<non esiste presente>>.

Achille Lauro - Foto di Leandro Emede
Achille Lauro – Foto di Leandro Emede

Essere Lauro
“Lauro” racchiude <<riflessioni su di me, chi sono, l’amore, il cinismo, tutto, ogni cosa>>, un disco nato in maniera spontanea. E ammette <<non scrivo per 6 mesi poi in due giorni scrivo due album>>. 16 facce di Achille Lauro e <<voglio che sia preso per quello che è>>. Il disco si divide in un lato A e un lato B, una parte introspettiva e il punk rock e grunge. La voce di “1920” ammette di essere <<molto vicino ai diritti umani>> e professionalmente si scioglie: <<avevo capito subito chi volevo essere, passavo le notti nella comune a scrivere>>.

Identità frutto di tante cose
Sul rapporto con il fotografo Leandro Emede, creatore della figura di Lauro, ammette <<è una persoa di grande cultura e con grande gusto>> e di come si sia integrato perfettamente nella squadra perché <<è un esteta>>.
L’ispirazione per i brani e le performance <<è ovunque>> e continua <<ho appena letto “I Dieci Mondi”, un libro buddista..>> perché il processo creativo è <<continua ricerca e continuo tormento>>.

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