Scarda, sold out a Milano tra riflessioni e tormentoni

Scarda report concerto Milano 16 novembre Ohibò sold out

Gente in coda in attesa di entrare all’Ohibò, e qualcuno che ha provato all’ultimo la sortita a caccia di un biglietto last minute per provare a far parte anche lui della grande festa: tutto inutile però, le due parole magiche per ogni musicista e artista – sold out – sono lì a dire che i tagliandi per la data milanese di Scarda, di passaggio per il suo “Fine Tormentone Tour” in una metropoli lombarda addobbata del suo vestito novembrino fra freddo umido e sporadiche sferzate di pioggia, sono finiti.

Il cantautore calabrese, visibilmente emozionato e – voci di corridoio- anche abbastanza teso ci mette poco a scaldare cuore e anima dei tanti accorsi ad ascoltarlo: del resto, chi più chi meno finisce sempre con l’identificarsi nelle storie raccontate da Scarda, fra pensieri per una ex mai dimenticata e quella maledetta “Palazzina Gialla” sempre pronta a ricordarci momenti passati in cui si era stati felici, relazioni – non relazioni su cui si erano scommessi pochi centesimi ma che lasciano cicatrici profonde e la necessità di convivere con l’idea del tempo che passa, perché dopo tutto l’alternativa per avere per sempre i propri anni è decisamente un affare peggiore.

TORMENTONE: IL ROMANZO DI AMORE NON AMORE DI SCARDA

Cover copertina album "Tormentone" Scarda

In mezzo, fra un ripescaggio del vecchio disco “I piedi sul cruscotto” (“Gina” e “Smetto quando voglio” le più acclamate dall’applausometro) e l’esecuzione dei singoli più recenti, anche la sorpresa di una cover di una pietra miliare della canzone italiana come “La canzone dell’amore Perduto” di Fabrizio De Andrè. Ovviamente a fare la parte del leone sono stati i brani tratti da “Tormentone” in cerchio apertosi con “Bianca” e chiusosi con il bis di “Sorriso”.

Chiusa la parentesi live del “Fine tormentone Tour” Scarda si chiuderà in studio per registrare materiale nuovo, nuovi potenziali classici da cantare tutti assieme, come attorno a un falò sulla spiaggia.
Per scaldarsi il cuore anche nelle fredde serate di una Milano novembrina.

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