NOME
Carl Brave
GENERE
Trap/Indie
ESORDIO
Notti Brave (2018)
ULTIMO ALBUM
After (2018)
COPERTINA
ELENCO CANZONI
Posso (feat. max Gazzé)
Merci
Comunque
Spunte blu (feat. Gué Pequeno)
Mezzo cocktail (feat. Ugo Borghetti)
Ridere di noi (feat. Luché)
Termini
VIDEO/SINGOLI DALL’ALBUM
PUNTO DI VISTA
Solamente qualche mese fa Carl Brave pubblicava il suo album d’esordio, “Notti Brave”, in cui faceva capolino tutta o quasi la musica indie-alternative italiana, da Francesca Michielin a Frah Quintale, da Coez a Giorgio Poi passando per i rapper Fabri Fibra, Emis Killa e Gemitaiz. Oggi il cantautore trasteverino è tornato con un nuovo album composto di 7 brani dal titolo “After”.
Dopo le notti passate a bere e festeggiare con i suoi amici, Carlo Luigi Coraggio prende un ultimo respiro e ci racconta cosa c’è dopo, i suoi after. Il disco si apre con “Posso”, a tutti gli effetti una canzone d’amore dall’andamento sudamericano, un elegante invito alla danza con cui Carlo e Max Gazzé invitano le donzelle romane al loro primo ballo.
Un tuffo nell’adolescenza a Roma tra Bacardi Breezer, Smarties, Whatsapp: in “Merci” Carlo si identifica nei ragazzi di oggi che quando viaggiano ancora mantengono quell’alone di becero patriottismo e umorismo nero tipico dell’italiano (“Come entrare in aeroporto e urlare bomba, siamo a Parigi ma volemo Londra”) mentre la tromba suona “Runaway” di Kanye West.
Il cellulare è ormai il mezzo di comunicazione principale dei millennials che vivono un’estate spensierata tra musica (“Famo domani a Roma ci sta Post Malone, non so l’inglese tanto invento le parole”) e ansie per il futuro (“Cerchi un posto fisso al Maxxi e comunque c’hai na faccia da schiaffi”), risolvere i problemi visualizzando e non rispondendo non riuscirà ad abbattere le voglie d’amore di Carlo che in “Comunque” accusa i ‘visualizzati senza risposta’ della sua donna.
Gué Pequeno entra in gioco dimostrandosi a tutti gli effetti l’anello di congiunzione tra il classic rap e la pop-trap di Mr. Brave coadiuvando l’ossessione per le “Spunte Blu” (“Se visualizzi non rispondi mai”). Tornano poi i ricordi di un amore passato che lascia sul marciapiede il cuore da bulletto romantico di Carlo (“Mezzo cocktail”) e ancora aneddoti di una storia passata in “Ridere Di Noi” (“E mi parlava del lavoro e dei parenti a Lipari, il mio amico s’è rubato il pesce fresco a Eataly e t’ho portato alla serata a Rimini, acqua alla gola e niente soldi liquidi”). La Stazione Termini è la principale stazione ferroviaria di Roma, la maggiore d’Italia e la quinta in Europa per traffico passeggeri. Carlo alle 3 di notte cammina per Piazza dei Cinquecento e via Giolitti con chitarra acustica e tromba e descrive un quadro di Caravaggio in cui la notte della finale di Champions League, il 26 maggio, “Termini” si anima solo di zingari, barboni e puttane mentre l’Italia non va al mondiale. Un ennesimo quadro di una Roma vera e cruda.
Nonostante le notti brave, Carl Brave si dimostra una lucida mente anche nei suoi “After” in cui descrive la situazione sentimentale e sociale dei ragazzi italiani – in particolare romani – e il momento sbarazzino che solo l’adolescenza riesce a donare ad ogni animo.
Chapeau.
Ancora una volta.