
La cantautrice pop siciliana classe 2002 Chiara Accardi pubblica il suo singolo d’esordio “Stanca di correre”, un invito a ricercare una ragione che ci spinga a tenere il passo, resistendo alla frenesia dei giorni. E per Chiara questa ragione è la musica.
“Stanca di correre” di Chiara Accardi procede per immagini e stanze sonore, in un mondo di chitarre ambient e voci sincopate, che danno colore e ritmo ad una home-production dalle sfumature lo-fi.

Ciao Chiara! Come nasce “Stanca di correre”?
Stanca di correre è un brano che nasce in cameretta, con l’ukulele, per poi prendere forma fra le strade di Palermo che congiungono due dei luoghi che durante l’anno per me diventano – potremmo dire – una seconda casa: il conservatorio e l’università. Mi ricordo, ad esempio, che per il poco tempo che avevo a disposizione durante la giornata, mi capitava di riascoltare le demo che avevo registrato la sera prima durante il tragitto, ed è infatti in metro e in Amat (Azienda dei trasporti di Palermo ndr) che ho scritto molti dei versi delle strofe. Se dovessi infatti riassumere in poche parole come nasce il brano, credo proprio che risponderei che nasce in modo spontaneo, sincero… come qualcosa che tenevo dentro da un po’ e che aspettasse soltanto il momento giusto (o meglio, gli accordi giusti) per essere tirato fuori!
Il brano è un invito a ricercare una ragione per resistere alla frenesia della vita. E per te questa ragione è la musica. Ma come nasce il tuo amore per la musica?
Non saprei indicare un momento o un evento scatenante che abbia determinato il mio interesse verso la musica, semplicemente è come se lei ci fosse sempre stata, anche se in forme diverse. Da piccolina, alle elementari addirittura, avevo messo su un coro con le mie compagnette e mi ricordo che a ricreazione cantavamo le canzoni che scrivevo io: una di queste si chiamava “Una lacrima” … ma è meglio se il testo ve lo risparmio. Ho studiato poi pianoforte alle medie e al liceo ho deciso di continuare gli studi al conservatorio, ma a quel tempo non scrivevo ancora musica mia. È all’età di circa 16 anni, dopo la prima “delusione d’amore”, che ho iniziato ad esprimere i miei sentimenti attraverso le canzoni… e da lì non ho più smesso.
Musicalmente i tuoi brani nascono al pianoforte o all’ukulele. Come nascono invece i testi?
In quest’ultimo periodo ho avuto l’occasione di confrontarmi con altre persone che scrivono e cantano musica propria e ho avuto modo di comprendere come ogni persona abbia un proprio modo di approcciarsi alla scrittura di una canzone: alcuni, ad esempio, preferiscono scrivere prima il testo e poi musicarlo, altri invece compongono prima la musica. Io invece non decido razionalmente da cosa partire perché scrivo il testo e la musica contemporaneamente, come se le parole nascessero da sole.
Stai portando la tua musica in tutta la Sicilia. Ti vedremo presto anche nel resto d’Italia?
Beh, diciamo che il percorso che mi auguro di percorrere è molto lungo ed io sto iniziando a muovere adesso i miei primi passi. Ho sicuramente intenzione di mettermi alla prova e di pormi sempre obiettivi più alti, quindi sì: spero davvero di poter presto fare nuove ed importanti esperienze anche fuori dalla Sicilia!
