thevoto: «Con un bisogno costante di contaminazione. Parola d’ordine? Ecletticità»

thevoto_foto stampa Senza saperlo dire

Sentimenti contrastanti che stanno per esplodere nel petto di Gianni Scacco in arte thevoto. Con il nuovo singolo “s e n z a • s a p e r l o • d i r e”, il cantautore classe ’97 getta le armi e apre il cuore grazie alla collaborazione di Luca Re.

Il brano è rappresentato da una “narrativa pienamente autobiografica”, infatti è nato “da un ritornello che avevo nel cassetto da un po’”, ammette thevoto. “s e n z a • s a p e r l o • d i r e” è il primo brano del progetto “&”, dal simbolo ben visibile inciso nell’ostia al centro della copertina. Oltre a racchiudere il concetto di featuring, sarà un nuovo capitolo comunicativo per thevoto, che traspare da una nuova modalità di scrittura dei titoli.

Come nasce “Senza saperlo dire”?
Nasce in studio con heysimo e Pedar con cui lavoro spesso. La cosa interessante è che il pezzo è l’unione di due demo. Da un po’ mi suonava in testa il bridge “Anche se ogni secondo ci allontana…” e allo stesso tempo passavo giornate in cui non mi schiodavo dalla linea melodica che nelle mie memo era salvata come “Cielo bianco”, diventata poi il ritornello. Le strofe sono nate in session con un bel flusso che ha fatto da collante con il resto.

Descrivi il brano come un dialogo intimo ma universale, in che senso?
Intimo perché autobiografico, universale perché è un’esperienza comune a chiunque. Luca Re impreziosisce il brano con la seconda strofa.

Come vi siete conosciuti con Luca Re?
La prima volta che ci siamo conosciuti di persona, il brano ci suonava già nelle cuffiette da mesi. Ci siamo presentati in occasione delle rispettive release dei precedenti singoli che, caso vuole, sono usciti nello stesso giorno. È stato come conoscerci da sempre. Luca, Fede (suo manager), i ragazzi del collettivo Outsoon hanno una grande empatia che si riversa nella musica che esce.

s e n z a • s a p e r l o • d i r e (& Luca Re)

Che significato ha la copertina del brano? Come mai c’è il disegno di un’ostia?
Grazie che ve ne siete accorti ahah c’è chi l’ha interpretata come un cerchio, chi l’ha scambiata per un cd, in fondo è un po’ il bello dell’arte concettuale. L’ostia rappresenta la sacralità celata che gravita intorno al progetto, un po’ come aurea, ma mi è sembrato un bel punto d’incontro tra me e gli altri artisti, un po’ come dire: “Questo è il mio corpo”, che sarà al centro di ogni copertina.

“Senza saperlo dire” fa parte del tuo prossimo progetto “&”, in cui sarai accompagnato da alcuni amici. Cosa dobbiamo aspettarci?
Ecletticità. Mi stanco facilmente e ho il bisogno costante di contaminazione. Nei prossimi mesi capirete voi stessi.

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