
“Moonlanded”, un viaggio sulla Luna di 35 minuti, è il nuovo progetto artistico della cantautrice fiorentina Alice Bisi in arte Birthh. Lunare, come il significato del titolo inglese, è il suono della giovane artista classe’96 della scuderia Carosello Records, che dal 2020 si è trasferita a Brooklyn, prendendo l’ispirazione dai paesaggi e dalle produzioni americane.
Undici tracce in cui trovano spazio l’amore per la nuova fidanzata – poi divenuta moglie -, la nostalgia di casa e dell’Italia, l’affetto per la famiglia che non ha riabbracciato per oltre 2 anni e la propensione verso il futuro tra ambizioni e incertezze. Ma tutto è iniziato nel 2020, quando è scoppiata la pandemia da Covid-19, Birthh racconta: “Quando è scoppiata la pandemia, sembrava si sarebbe risolto tutto nel giro di un paio di mesi. Invece è andata a finire che non ho più rivisto casa per oltre due anni e mezzo. È stato molto doloroso, ma sono rimasta ancorata ai miei sentimenti. Erano l’unico souvenir dell’Italia che mi era rimasto. Nella genesi di “Moonlanded” ho iniziato a immergermi nella musica che mia madre e mio nonno mi cantavano quand’ero bambina, diventate in quel momento uno strumento per sentirmi di nuovo connessa alle mie radici. Sono successe tantissime cose durante quel periodo”. E così nel suo nuovo album, “Moonlanded”, si domanda “che cosa vuole dire avere vent’anni in questa decade, vivendo in conflitto tra tutte le pressioni che ci arrivano dal mondo circostante e quelle che ci portiamo dentro”.

Il viaggio personale e sognante di Birthh
A Brooklyn Birthh metabolizza attraverso la musica gli ultimi tre stravolgenti anni della sua vita, mettendo a fuoco chi è e chi vuole diventare. Non scappa dalle proprie emozioni, anzi affronta un viaggio emotivo estremamente intenso e personale. Scrive, registra e produce le 10 tracce dell’album nel suo studio, ribattezzato “The Moonbase”, assieme a London O’Connor, con il quale si instaura un nuovo e articolato processo creativo. Così, per oltre due mesi, le giornate dei due sono cominciate con una routine aerobica di risveglio muscolare, a cui hanno fatto seguito le sessioni di registrazione in cerca del più alto grado di autenticità che fosse loro possibile.
In “Moonlanded”, Birthh avverte con grande intensità “sia il trionfo del sentirmi viva che l’estenuante fatica del dover sopravvivere. Simultaneamente. Di riflesso, questo album contiene la forza di gravità che mi trattiene attaccata alla Terra, ma anche i sogni con cui evado da essa”.