
Il cantante folk rock americano Sixto Rodriguez è morto a 81 anni. A darne notizia è stata una delle tre figlie del musicista. Chiamato Sixto perché era il sesto figlio di una famiglia modesta: padre messicano e madre statunitense di origini native americane e europee.
Dopo tre dischi pubblicati all’inizio degli anni ’70, Sixto Rodriguez divenne a sua insaputa uno dei simboli della lotta all’apartheid in Sudafrica. La sua vita è stata portata alla ribalta dal documentario “Searching for Sugar Man” nel 2012, vincitore del premio Oscar.
La carriera negli anni ’70
All’inizio degli anni ’70 Sixto Rodriguez lavorava di giorno come operaio nell’industria automobilistica e di sera si esibiva con la sua chitarra nei locali di Detroit. “Cold Fact” e “Coming from reality” sono gli album, rispettivamente del ’70 e del ’71, in cui l’artista trattava temi sociali, tale da essere ritenuto, da alcuni critici, pari a Bob Dylan. Nonostante i giudizi Sixto Rodriguez non ottenne praticamente successo tanto che, poco dopo, tornò a fare l’operaio.
Il successo di Sixto Rodriguez in Sudafrica
Però mentre negli Stati Uniti nessuno conosceva Sixto Rodriguez, lui divenne un’icona dall’altra parte del mondo. Negli anni ’80 il folk singer divenne molto famoso in Sudafrica durante l’Apartheid: i suoi album cominciarono a girare in maniera clandestina tanto che alcuni bianchi liberali e di sinistra avevano adottato alcuni suoi brani come inni contro l’apartheid. Tuttavia la sua fama era alimentata anche da alcune leggende metropolitane: si narrava infatti che si fosse suicidato sul palco durante un concerto, che si trovasse in carcere o in un manicomio. Lui, mente faceva l’operaio e il sindacalista nella sua città, era all’oscuro della sua fama in Sudafrica, dove si diceva fosse più famoso dei Beatles e di Elvis Presley.
Il documentario “Searching for Sugar Man”
Nel 1997 un giornalista musicale sudafricano aprì un sito per cercare Sixto Rodriguez. La figlia del musicista di origine messicana venne a conoscenza dell’iniziativa e lo contattò via mail: furono così organizzati sei concerti in Sudafrica per cavalcare l’onda della celebrità di ‘Sugar Man’.
Ma è solamente con il documentario del 2012 “Searching for Sugar Man”, diretto dal regista svedese Malik Bendjelloul, che Sixto Rodriguez ha trovato, ormai settantenne, il successo. I suoi dischi sono stati ripubblicati e lui è tornato a suonare dal vivo, anche nei grandi festival come Glastonbury.
Leggi anche: 10 docu-film musicali per alleggerire la quarantena