
“Queer Eleison” è il nuovo album di Croce Atroce, già anticipato dai singoli “Dimmelo Dammelo” e “Disco Crisco”. Il titolo dell’album è un adattamento del Kyrie Eleison, preghiera della liturgia cristiana che significa “Signore, pietà”, inteso come “Signore, sii benevole”. Qui diventa “Queer Eleison”. Associando due mondi che sembrano opposti, la religione e la queerness, questo progetto musicale esplora l’essere queer alla luce dell’idea di fede.

“Queer Eleison” è quindi un progetto queer e, in quanto tale, vuole e deve supportare la scena artistica rainbow presente nel luogo in cui è nato. Queste personalità rappresentano il dreamteam che si desidererebbe coinvolgere nelle varie produzioni che, forse, per la prima volta nei loro percorsi, avrebbero l’occasione di parlare di questo mondo con tutta la libertà creativa che meritano. Tutti questi nomi frequentano e hanno già collaborato con la Croce, quindi ne conoscono già la personalità, il linguaggio e l’espressione comunicativa: queste collaborazioni avverranno nel rispetto del progetto e del personaggio.
Track by track
C’era una volta
Partiamo con la mia storia, dall’adolescenza ad oggi. Il disagio di quando ero giovane, il mio rapporto con la famiglia, la rivalsa, la nascita di una consapevolezza personale e la voglia di emancipazione da un contesto ingiusto. Posso dire che non tornerei mai indietro? Non è stato facile, almeno però sono sopravvissuta.
Buco nero
L’incontro con l’amore della vita e la costituzione della propria chosen family, può nascere nel peggiore dei momenti, quando meno ce lo si aspetta, tra dubbi, domande e speranze. Ebbene sì, questa canzone descrive il periodo in cui ho conosciuto Erik, mio marito. Non eravamo messi benissimo eh, ma almeno nel disagio ci siamo trovate!
Disco Crisco
La vita di notte rappresenta il momento in cui il mondo queer può esprimersi in modo sincero. Le dinamiche della discoteca danno vita a storie e situazioni memorabili. L’invocazione delle Sante, è il momento di ascesa verso un Paradiso negato dal mondo diurno. Questa canzone è un delirio, fortunatamente accompagnata da un video epico!
Se non ci fossi più
La dipendenza affettiva disorienta, a prescindere dalle certezze che una persona crede di avere. Nemmeno affidarsi a una Fede può lenire il dolore di una rottura. Pensavo di essere una persona autonoma, emancipata da questa cosa. Invece penso di no, ammetto a me stessa di far parte della categoria di quelle che, da sole, non penso ce la possano fare.
Bananalmente
“La Croce è una pagliaccia, fa ridere, non è degna di essere presa sul serio”. Mi porto a casa che si dica così, ma personalmente credo di essere qualcosa di più di un pensiero banale. Ormai è un po’ la mia firma fare la pagliaccia ed essere considerata una “drag che non si sa truccare”, però ecco, onestamente mi sono anche rotta il cazzo.
Toni Collette
Spesso i propri idoli non sono personaggi che hanno cambiato la storia del mondo. Spesso li ritroviamo nelle arti. Toni Collette è una delle mie attrici preferite e, in questa canzone, me la immagino interpretare la mia parte nel film della mia vita. Sarebbe un regalo meraviglioso succedesse! Vabbè dai, torniamo coi tacchi per terra, sognare è comunque sempre bellissimo.
La posizione della missionaria
Questa canzone è tratta dal libro “La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa” di Christopher Hitchens. Quando l’esempio che si pensa sia il migliore, in realtà cela un lato torbido della propria medaglia. Ho sempre detestato Madre Teresa, e non ho mai capito le persone che la idolatrano. Mi spiace solo per quelle che hanno sofferto anche a causa sua.
Scegli me
Ogni relazione ha le proprie regole che, se scritte da una penna sincera e seguite alla lettera, fanno sì che la cosa duri nel tempo. Meglio essere oneste e ammettere le proprie esigenze, che non mentire e venire a meno della fiducia promessa. No? Non sono una maestra di vita, per carità, ma due cose le ho imparate ormai dalla vita. Tipo cucinare i Sofficini al forno.
Dimmelo Dammelo
I canti religiosi hanno sempre una doppia lettura: sono rivolti al Signore o al proprio sugar daddy? Boh, questo è quello che mi immaginavo quando ero obbligata ad andare a messa da piccola. Dai non prendiamoci in giro, è evidente che a una certa età, il Signore ce lo saremmo fatte tutte ben volentieri! Peccato che fosse un poveraccio, ma così impalato con la gonnellina era davvero carino.
Politica Estetica Retorica Meccanica
La conclusione di questo racconto, è una dedica ad alcune delle persone che meglio rappresentano il mondo queer di Milano. “Noi siamo il firmamento, andiamo in Parlamento, vogliamo il Vaticano ancora più lontano”. Le mie amiche sono importanti, per me e la community Queer di Milano. Uniche, iconiche, piene di talento ed emozionanti. Se passate al Toilet Club ve le presento!