Maltus: «Da Roma alla California, vi porto nel mio “Club Andromeda”»

Maltus - Foto Gianfelix
Maltus – Foto Gianfelix

A due anni da “Flash”, Maltus torna con il nuovo e secondo disco “Club Andromeda”. Dopo aver viaggiato per l’Europa e aver contaminato la sua musica nei locali di Londra, Maltus pubblica un concept album che porta l’ascoltatore dentro un immaginario locale che fluttua nello spazio, raccontando di viaggi vicini e lontani.

“‘Club Andromeda” è un concept album sul viaggio e si muove dalle vie di Roma alle autostrade della California – racconta Maltus -. Il titolo unisce la musica da club al mood più romantico col nome di una costellazione. Le tracce sono l’ideale playlist da ascoltare in un club che fluttua in orbita.”

L’album è stato anticipato dall’uscita di “Limbo”, “Domino”, “Persi di vista” e dalla recente “Highway One”, che racconta di una storia d’amore che sta finendo, o forse no, sullo sfondo dell’autostrada più famosa d’America.

Cover Club-Andromeda_artwork by Valerio Bulla_jpg

Ciao Maltus!! Quando nasce “Club Andromeda”? E perché questo titolo?
Nasce più o meno nel 2021 dopo aver pubblicato il primo album “Flash”, uscito in un periodo di semi-lockdown. Inizialmente non avevo l’intenzione di fare un disco con casse dritte e synth, poi però è venuta questa necessità di dare un corpo un po’ omogeneo a tutto quando è stata scritta “Mercurio”. Il titolo “Club Andromeda” è un gioco di parole, volevo esorcizzare il fatto che questa possa sembrare musica da club, anche se mi interessava provare. E l’ho dedicato alla galassia più vicina, con uno sguardo un po’ etereo.

Ma questo club te lo sei figurato come il bar di Star Wars o in generale come alcuni locali romani? Avevi in mente un’immagine in particolare?
In realtà è un posto in cui sono stato ma che faccio un po’ fatica a ricordare quale fosse esattamente. Stavo facendo un viaggio sicuramente, però i ricordi sono un po’ confusi, mi sembra fosse Praga ma non ne sono sicuro. Era un club abbastanza classico, con luci un po’ particolari, però mi ricordo che ero stato colpito dall’atmosfera.

Un disco “tra Roma e la California”. Ci sono dei riferimenti che ti hanno portato alla mente questi due luoghi?
“Highway One” è autobiografica. Sono partito dal nord della California per arrivare fino al sud. Il viaggio è diventato quasi un’esperienza mistica. “Club Andromeda” ha sonorità moderne, synth-pop, il riferimento per il sound è stato The Weeknd ma ce ne sono tanti. Ma ora mi sembra che stiano ritornando le chitarre anche se la realtà è che non se ne sono mai andate.

Ma quando quando l’hai fatto questo viaggio?
Prima della pandemia, a fine 2019.

Maltus - Foto Gianfelix
Maltus – Foto Gianfelix

“Club Andromeda” è molto più prodotto rispetto a “Flash”. Qual è stato il percorso?
In realtà ho scritto un sacco di cose anche complice il fatto che tutti abbiamo avuto un po’ di tempo, nel 2020 ma anche nel 2021. Ho visto diverse serie tv, letto libri, mi sono fatto stimolare dal mondo, ho ascoltato anche tanti album. Così mi è venuta voglia di scrivere e sperimentare. Per questo album mi sono lasciato completamente trascinare. E ho scritto un sacco di cose, non tutte sono finite in “Club Andromeda”, molte finiranno in un altro progetto, più ambizioso, ma che devo ancora finire.

Come mai la scelta di mettere intro e outro?
Io sono fissato con un certo tipo di ordine estetico, se apri una parentesi non puoi non chiuderla. Perciò l’outro è come se chiudesse la parentesi aperta dall’intro. Infatti i pezzi sono 10 e non 11.

Porterai dal vivo “Club Andromeda”?
Certo! Sto pensando a due formule. Una per eventi più selezionati, con il piano. E poi una con una band composta da tre persone ma senza batterista e bassista. Manca poco!

Leggi anche: https://endofacentury.it/2023/06/14/depeche-mode-esce-il-4-agosto-il-box-set-sounds-of-the-universe-the-12-singles/

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.