
“Riding Monsters” è il nuovo album di Henry Beckett, dopo la pubblicazione del primo EP “Heights” nel 2017. Nove tracce che solcano le onde del suo universo introspettivo e profondo. I testi dei brani hanno una forte ispirazione autobiografica e delineano un chiaro ritratto della personalità del cantautore “milanese ma di anima americana”.
In brani come “Riding Monsters”, “Some People Get Lost” o “Blackbird” ciò che viene messo più in luce non è la frustrazione dovuta ai numerosi ostacoli, ma la voglia di conoscersi anche attraverso tali difficoltà in modo da familiarizzare con esse per trasformarle in qualcosa di positivo per sé. Vince dunque la forza e la voglia di rialzarsi sempre, combattendo il più possibile contro la rassegnazione e il senso di impotenza che spesso ci portano a rimanere seduti ad aspettare che sia il caso a spostare i nostri binari sul tracciato giusto.
Racconta Henry Beckett: “Riding Monsters è stato per me un monte altissimo che ho dovuto scalare piano piano e con tanta pazienza. Ora sono sulla vetta di questo traguardo e da qui vedo finalmente tutte le altre cime che vorrò raggiungere. Quindi per me questo è di fatto l’inizio di un viaggio che penso non vorrò mai terminare.”
Track by track
I’m Calling You
“I’m Calling You” racconta di un improvviso innamoramento nato in un periodo in cui il timore prevalente era proprio quello di aver perso la capacità di provare certe emozioni con la stessa forza di quando si era adolescenti. A volte questo pensiero porta quasi ad arrendersi all’idea che le relazioni future non saranno mai così travolgenti come avremmo voluto. In realtà è solamente una paura irrazionale perché, se si è disposti a farsi sorprendere, ci sarà sempre il modo di tornare a essere un po’ adolescenti insieme ad un’altra persona.
Riding Monsters
È il brano che dà il nome all’album. I “mostri da cavalcare” sono quelli personali ed interiori. Solitamente si tende a vederli come bestie capaci solo di schiacciarci. Invece, una volta individuati, c’è sempre la possibilità di usarli a proprio vantaggio trasformando le debolezze personali in punti di forza. Il testo critica anche la tendenza ad isolarsi quando si affronta un ostacolo superabile grazie al supporto o all’aiuto di un’altra persona. Infatti, ormai sembra che si voglia sempre dimostrare la capacità di abbattere qualsiasi muro facendo affidamento solo sulle proprie forze. Infine, parla della lotta e della corsa frenetica contro i “numeri” che ci tormentano incessantemente, ovvero quelli del tempo, dei soldi, della quantità di ciò che si possiede, dei followers, delle ore di lavoro, dell’età e così via.
Some People Get Lost
“Some People Get Lost” mette sul tavolo le inevitabili cadute e frustrazioni da affrontare man mano che si avanza nel nostro percorso. Esse sono in grado di farci dubitare, indietreggiare o addirittura cambiare direzione. In realtà è possibile vederle come opportunità per migliorarci e come sfide da superare. Sotto questa luce, riprendendo il tema di “Riding Monsters”, tali ostacoli possono essere apprezzati, permettendo di concentrarsi sui singoli passi piuttosto che sul traguardo finale. A fare l’opposto, quest’ultimo apparirebbe troppo lontano fino a sentirlo addirittura irraggiungibile, portandoci a desistere in anticipo. Il messaggio principale è che ciò che più importa è dare inizio al nostro viaggio, che è qualcosa di non scontato al contrario della fine a cui, prima o poi, ogni cosa arriva.
Blackbird
Se un traguardo personale fosse così irrinunciabile da renderci disposti a sacrificare qualunque cosa pur di raggiungerlo, probabilmente alcune nostre azioni, agli occhi esterni, parrebbero irrazionali o incomprensibili. Per noi, al contrario, le stesse azioni sarebbero inattaccabili, necessarie e sempre sostenute dal bisogno pressante di arrivare alla meta. In questa condizione, nessun giudizio terzo ci porterebbe a vacillare e noi continueremmo dritti per il nostro cammino. “Blackbird” parla di chi è in grado di mettersi in una posizione simile, forte di una sicurezza che non accetta ripensamenti e con cui affrontare ogni sacrificio richiesto. Può essere una condizione piena di solitudine. Quando però si incontra qualcuno con i nostri stessi obiettivi, diventa occasione di unione profonda attraverso la quale farsi forza e scommettere insieme.
Safe And Sound
“Safe And Sound” parla di confusione e frustrazione causate dalla difficoltà di intravedere il giorno in cui si varcherà un traguardo desiderato. È una condizione che fa paura, che disorienta e in cui si sente quel bisogno primordiale di rintanarsi in rifugio in cui nascondersi per sentirsi al sicuro. Allo stesso tempo niente di tutto questo è un freno sufficiente per spegnere quella fervida voglia di appropriarsi del futuro sperato, evitando che un passato poco appagante possa condizionare le scelte del presente.
In Your Company
In questo brano fanno da padroni la solitudine e il sentirsi incompresi, seguiti dal malinconico desiderio di trovare qualcuno con cui condividere questa costante ed interminabile ricerca di se stessi. A dare forza, però, c’è sempre la consapevolezza che in realtà molte delle persone che ci circondano stanno avendo, o hanno avuto, un’esperienza simile nella propria vita. Ciò ci accumuna e lega tutti, ma troppo spesso l’istinto primario rimane quello di isolarsi.
A Boy Needs To Grow
“A Boy Needs To Grow” racconta un momento della vita in cui si avverte la pressione del dover scegliere tra due strade radicalmente diverse. Da una parte la strada del sognatore che, pur di realizzare i propri desideri, rischia. Dall’altra, la strada di chi, nonostante l’amarezza, sarebbe disposto a rinunciarvi per abbracciare un pensiero più pragmatico e razionale. Fino a questo bivio i due percorsi parevano poter proseguire per sempre parallelamente. Tuttavia, osservando con più attenzione, si intravede il punto in cui potrebbero definitivamente separarsi. A questo punto è facile rimanere bloccati. Mossi dall’apparente esigenza di una maggiore sicurezza, il percorso più concreto sembrerebbe essere il più corretto da intraprendere. C’è, però, chi necessita di concedersi maggior tempo per rimanere ancorato ai propri sogni, con la convinzione che potrebbero essere vissuti appieno e concretizzati grazie alla maturità acquisita negli anni. Forse, quindi, per loro il tempo di sognare non è ancora terminato. Forse non lo sarà mai.
Wires
“Wires”, fili, cavi intrecciati dentro di noi che guidano i nostri pensieri e le nostre emozioni attraverso una rete complicatissima di connessioni. Spesso il loro funzionamento sfugge alla nostra comprensione al punto da lasciarci disorientati e in balia degli eventi. In questi casi non riusciamo più a spiegare cosa ci sta accadendo interiormente. Sembra che tutto vada in cortocircuito. La penultima traccia di “Riding Monsters” racconta di questi momenti in modo malinconico, perché vengono associati a qualcosa di estremamente positivo che si teme di star perdendo, ovvero il dolce bruciare e la confusione interiore causati da un amore intenso e profondo. Tuttavia, anche il più grande incendio è destinato a spegnersi, ma esso lascerà sempre tracce del suo calore che non verranno dimenticate.
Butterfly
L’album si chiude con il brano più delicato e sentito dell’intera tracklist. È una celebrazione di chi riesce a godersi il presente e quindi la vita, nonostante tutto. L’immagine centrale è quella di una farfalla: lei ha un tempo di vita molto breve, eppure questo non le preclude di mostrarsi in tutta la sua bellezza incantando gli occhi altrui.