Lorenzo Fragola e Mameli: «All’alba dei 30 anni siamo ancora dei fuorisede. “Crepacuore”? Dentro c’è tutta la nostra amicizia»

Lorenzo Fragola e Mameli - Foto di Walter Coppola
Lorenzo Fragola e Mameli – Foto di Walter Coppola

Un lavoro nato dalla profonda amicizia tra Lorenzo Fragola e Mameli. Si compone di 10 tracce il joint album “Crepacuore”, progetto in cui i due cantautori siciliani si sono trovati a condividere gli stessi stati d’animo, dall’ansia per il futuro alle felicità fugaci. Il tutto tra indecisioni e incertezze.

Insieme hanno deciso di mettere in musica le loro sensazioni e il risultato è un album nel quale vogliono esorcizzare la negatività con sound ballabili e ritornelli che rimangono in testa. “Crepacuore” è un lavoro leggero ma profondo, in cui Lorenzo Fragola e Mameli si cimentano con i dolori d’amore e le sensazioni delle nuove generazioni, sempre più precarie.

"Crepacuore" album cover Lorenzo Fragola e Mameli

Come nasce “Crepacuore”

«In questo disco abbiamo scritto in maniera libera – raccontano Lorenzo Fragola e Mameli sulla genesi di “Crepacuore” – ognuno stava scrivendo brani per il proprio album» e poi i due cantautori siciliani hanno unito le loro forze in un progetto unico e condiviso composto da canzoni «spontanee». Il titolo, “Crepacuore”, arriva da più parti. Innanzitutto da un brano, poi finito nel disco di Mameli dal titolo “Borotalco”, che doveva chiamarsi proprio “Crepacuore”; poi «quando ci siamo messi al lavoro insieme lo abbiamo utilizzato e deriva dagli attacchi di panico», sottolinea Lorenzo Fragola.

«”Crepacuore” nasce da un’emozione molto forte, quasi un trauma, una notizia improvvisa». Poi il titolo prende ispirazione anche da mille sfaccettature: «il punto in cui siamo arrivati, i nostri stati mentali». Tutto «naturale, abbiamo trovato un equilibrio».

Lorenzo Fragola e Mameli: «Siamo dei fuckin’ Millennials»

Ma come nasce “3MSC”? Una delle canzoni più instagrammabili. Rispondono Mameli e Fragola: «Io ero in sessione con altri autori, stavo scrivendo questo pezzo pensando a Elettra Lamborghini. L’ho fatto sentire a Lorenzo e mi ha detto ‘ma sei pazzo?’. Poi mi ha convinto, ci siamo presi bene. L’abbiamo chiamata ‘3 metri sopra il cielo’ perché siamo dei grandi paraculi. Siamo 3 metri sopra il cielo, High School Musical, queste cose ci hanno formato. Siamo dei fuckin’ Millennials e siamo dei fuorisede, terroni a Milano nonostante siamo all’alba dei 30 anni. Quindi la distanza con la famiglia, le storie con il cibo, l’accento, la mancanza di soldi, queste cose qui. Sono esattamente le cose che che ci rappresentano e vogliamo parlarne».

Ma in “Crepacuore” ci sono falsetti e pianoforte, un binomio sempre vincente nella musica. Tutto studiato o naturale? «Dovevamo trovare un modo per incastrare le nostre voci in un intero album. Ci siamo dovuti organizzare. È stata una scelta, abbiamo punti di riferimento artistici come James Blake e Joji. Potevamo evitare molti cori, potevamo essere più concreti, più pop. ma alla fine ci piacevano. Volevamo che fosse una cosa nostra, personale. Quello che deve venire fuori da questo disco è la nostra amicizia, la nostra unione umana. Perché dentro c’è molta predisposizione al sacrificio».

Lorenzo Fragola e Mameli - foto di Walter Coppola
Lorenzo Fragola e Mameli – foto di Walter Coppola

Un album «libero»

Sono «orgogliosi di questo disco» perché sono riusciti nell’obiettivo di «non annoiarsi». Il disco a livello di sound è come una playlist, è libero. Ci sono anche differenze grosse da un pezzo all’altro. E poi lo abbiamo fatto noi due, chiusi in una stanzetta: lo abbiamo prodotto, ce lo siamo scritti, suonato. Un rapporto passionale, di amore, odio, conflitto e pace. Molto intenso». Le fragilità vengono «messe a nudo per mostrare sempre il meglio di noi».

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