“Dedalo” è il nuovo disco di Filippo D’Erasmo

Filippo D'Erasmo

“Dedalo” è il nuovo album del cantautore di Acqui Terme (AL) Filippo D’Erasmo, anticipato dal singolo “Piccoli piaceri borghesi”. In questo disco, Filippo D’Erasmo raccoglie gli ultimi due anni di scrittura, un lavoro di auto-psicanalisi in cui è impossibile non lasciarsi assorbire. 

Track by track di “Dedalo” di Filippo D’Erasmo

Quel Cd dei The National
Ho scritto questa canzone la notte di capodanno. Eravamo in pieno covid ed io venivo da un periodo particolare, di alti e bassi. Quella sera mi trovavo da solo a casa, dopo una cena in famiglia. Sentivo agitarsi dentro il classico groviglio interiore che è il magma creatore di una canzone, man mano che fai questo mestiere impari a riconoscerlo. Venne giù di getto come le cose migliori della vita. Strofe e bridge sono rimasti tali e quali a quando le ho scritte. Ho messo invece mano al ritornello, grazie anche all’aiuto della penna di Alessandro Forte. Riguardo la musica, ho cercato una formula che fosse semplice e di immediata fruizione. Anche l’arrangiamento è minimale, non volevo iper produrre e mi piaceva l’idea che la canzone potesse essere suonata con la band con lo stesso arrangiamento. Riguardo il titolo, i The National sono da anni nostalgica colonna sonora di certi momenti intensi della mia vita.

Cristina
La canzona parla di una ragazza incontrata una sera, una ragazza eccentrica ed affascinante, con una storia particolare, che mi incuriosì da subito. Mi incuriosì così tanto da farmi pensare a lei per i giorni a seguire, così tanto da trasformarla in una canzone. Per la composizione musicale mi sono ispirato al mondo sonoro pop con elementi psichedelici di Mac Demarco, Giorgio Poi, Colombre.

Le tue Converse
“Le tue Converse” è un brano che corre diretto, immediato, il cui ritornello arriva diritto in faccia. Nonostante le sonorità attingano dal pop, questa canzone ha una sua vena punk, per l’urgenza emotiva che esprime. “Si tratta di una breakup song, una canzone nata da un’urgenza emotiva. Il testo mi è venuto di getto, buttare giù quelle parole mi ha aiutato ad elaborare una situazione dolorosa. Dal brano emerge una nota di rabbia, emozione che frequento poco, data la mia indole giocosa e mansueta. Quando capita, però, l’effetto è quello di un vulcano in eruzione.

Piccoli Piaceri Borghesi
Si tratta di una di quelle canzoni che nascono così, tutte in un colpo. Ho scritto il fitto testo di getto e l’ho adattato su una musica che mi permettesse di apporgiarvelo in modo comodo. Mi trovavo a riflettere sulle mie priorità e consapevolezze che stavano cambiando con l’arrivo dei trent’anni. Il nichilismo delle strofe sembra trovare uno spiraglio di luce nel ritornello, in quelle piacevoli piccole cose che ti salvano, come diamanti di luce mentre ci si districa nel fango di una società malata.

Scosse Sismiche
Scosse Sismiche è una canzone che contrappone il sentimento di innamoramento alla forza di fenomeni naturali molto potenti. Parla dell’incontro con questa ragazza un po’ malinconica. L’idea era di scrivere un testo che fosse evocativo anche a livello scenico.

Cerchio di Fuoco
Cerchio di Fuoco è una canzone che parla dell’amore proibito tra due amanti. Una storia che sfida i dogmi sociali e morali, e che si chiude con un’amara ma lucida riflessione. Il titolo è un tributo all’omonimo brano di Johnny Cash “Ring of Fire”. Il brano di Cash parla dell’inizio della sua storia con June Carter: una lady, una benintenzionata cristiana che s’innamora del marito di un’altra donna, un impasticcato fanatico, com’era al tempo Johnny Cash. Anni dopo June avrebbe descritto l’innamorarsi di Johnny con queste parole: «mi sentivo come se fossi caduta in un pozzo infuocato, e stavo letteralmente bruciando viva».
L’arrangiamento del brano strizza gli occhi all’elettronica delle drum machines 808, degli iconici sintetizzatori Roland, elementi miscelati ad un’attitudine cantautorale, e ad un morbido tappeto arpeggiato di chitarra. Le atmosfere spensierate e pop sono bruscamente spazzate vie nello special, dai suoni più cupi che introducono la carrellata di immagini descritte.

AMT
AMT vuole essere una canzone leggera. La canzone è stata scritta in un periodo in cui provavo ad ascoltare qualcosa della scena urban romana, dischi come “Stanza Singola” e “Polaroid”. Mi affascinava quel linguaggio così scanzonato che riusciva ad avere una sua forza evocativa e ad immortalare così efficacemente singoli momenti. Mi sono immaginato a girare per alcune città della mia vita, mentre riflettevo a voce alta.

Resistenza
Resistenza è il testo più emotivamente delicato del disco. Parla di un periodo poco bello che la mia famiglia ha vissuto. Si tratta di una canzone nata una notte, come sfogo.

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