
“Anni venti” è il nuovo album di Castelli. Un viaggio di dieci tracce dal cuore di Milano.
Canzoni synth pop che raccontano, tra esperienze personali e visioni future, il decennio che stiamo vivendo. Tra post pandemia, sogni di una possibile conquista di marte, vita, routine, società, amore e paternità. Le sonorità di “Anni venti” di Castelli richiamano gli anni 80 ma con l’ambizione di portare questo suono ai giorni nostri senza snaturarlo ma dandogli una forma diversa e più contemporanea.
Track by track di “Anni venti” di Castelli
Festa: primo singolo estratto uscito a dicembre 2022. Synth pop con un tocco di dark disco featuring Luca Urbani (Soerba, Garbo, Fluon). Il brano attraverso riferimenti post pandemici vuole essere una riflessione sulla lontananza forzata. “Come una cena in zona rossa, vietata”
Manchester d’estate: brano synth pop / wave dal sapore un po’ Italo disco. Manchester come riferimento per esprimere il mio amore e familiarità verso l’Inghilterra e la sua musica con un desiderio inespresso di cambiare completamente vita. “La felicità di essere punk, ipotizzando vite diverse”
Cosmonauti: il brano si sostiene su un importante riff un po’ “epico” e racconta la malinconia di un’ipotetica spedizione su Marte con lo scopo di popolare il pianeta. “Let’s bring life to mars, nell’assoluto penso a quello che ho vissuto”
Wave goodbye: duetto all’italiana ballabile (feat. Bornajeans) tra citazioni e sintetizzatori. È il secondo singolo estratto dall’album e sicuramente il pezzo più pop. Il featuring di Bornajeans aggiunge un ulteriore tocco di freschezza.
“Vuoti come i club del 2020, con i nostri sguardi indifferenti, noi ce ne andiamo via”
Luna: cavalcata electro e un po’ oscura. Il pezzo parla dell’attesa, è molto personale e l’ho scritto pochi giorni prima che nascesse mio figlio (che oggi ha quasi 2 anni) guardando la luna piena dalla finestra.
“La vita arriverà, nella galassia splende”
Cani: il pezzo l’ho scritto dopo aver rivisto “l’isola dei cani” di Wes Anderson. È il pezzo più lento del disco, quasi una ballata tra il neo folk e la musica elettronica. La strofa è parlata con utilizzo di vocoder ed effetti per spersonalizzare la voce e lasciare spazio ai ritmi ripetitivi e metallici. “Come cani, dimenticati”
Città: altro pezzo dall’atmosfera cupa, riflessione post pandemica sul futuro delle città in cui viviamo. “La scoperta di mondi nuovi, servirebbe per rimediare”
Paradiso Tropicale: il brano è dedicato agli hater di professione e ai commentatori seriali che trovano nei social il loro personale “Paradiso tropicale” dove nascondersi e agire indisturbati. Si sente qui la mia influenza punk rock, il pezzo, un po’ riarrangiato, funzionerebbe bene anche con chitarra basso batteria.
“Tutto vale, paradiso tropicale, sai che male se ti vengono a cercare”
Quando guardi i film: pezzo synthwave autobiografico (io sono tra quelli che piangono con i film) che parla del binge watching. “Di sere così, come un’anestesia”
Nave: pezzo synth pop che sembra partire felice ma finisce per essere triste. Parla della sfida di cercare di fare musica interessante alla soglia dei 40 anni, quando si è sicuramente meno spontanei e più attenti ai riferimenti, tendenti al perfezionismo e con il rischio di perdere la freschezza. “La serenità è una nave che ha paura d’affondare perché troppo piena di domande”