Pearl Jam: i 20 anni di “Riot Act”

Pearl Jam "Riot Act" 20 anni album

Il 12 novembre 2002 i Pearl Jam pubblicavano il loro settimo album di studio, “Riot Act”.  A vent’anni di distanza, il disco ha segnato una nuova era musicale per la band composta da Eddie Vedder, Stone Gossard, Mike McCready, Jeff ament e Matt Cameron e rappresenta un riflesso dell’epoca in cui è stato prodotto: i testi trattano di mortalità ed esistenzialismo, influenzati sia dal clima politico dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle che la morte accidentale di 9 fan al Roskilde Festival nel 2000 durante l’esibizione della band statunitense.

Atto di Rivolta

Dopo un tour a sostegno del loro precedente album, “Binaural” (2000), i Pearl Jam si sono presi una pausa di un anno. La band si è riunita di nuovo all’inizio del 2002 e ha iniziato a lavorare sul disco. La musica dell’album è stata influenzata dal folk , dall’art rock e dal rock sperimentale, i testi prendono spunto dagli attacchi alle Torri Gemelle e dalla morte dei 9 fan al Roskilde Festival. Un vero e proprio atto di rivolta verso il sistema politico americano che incarnava nel Presidente USA George W. Bush, repubblicano, il più grande nemico della band e della società democratica.

Registrazione

Il produttore Adam Kasper ha iniziato a lavorare con la band su suggerimento del batterista Matt Cameron, già al lavoro con Soundgarden e Wellwater Conspiracy. Registrato in due sessioni nel febbraio 2002 e nell’aprile 2002 allo Studio X di Seattle, “Riot Act” è stato mixato da Brendan O’Brien. I musicisti hanno lavorato sul materiale individualmente prima di iniziare le sessioni di registrazione insieme e “Riot Act” è stato il primo album del gruppo con Kenneth “Boom” Gaspar alle tastiere, in particolare nella canzone “Love Boat Captain”. Vedder mise la sua macchina da scrivere in un angolo dello studio e scriveva i testi mentre i membri della band suonavano il loro materiale: la maggior parte dell’album è stata registrata dal vivo.

Musica e Parole

Si tratta dell’album che i Pearl Jam desideravano fare dai tempi di “Vitalogy”, un disco di art-rock muscoloso pieno di bordi irregolari e strane deviazioni. Mostra la band nella loro totalità: dalle semplici canzoni rock agli esperimenti musicali fino ad utilizzare accordature alternative, come in “You Are”, “All Or None” e “Bu$hleaguer”.

Nei testi Vedder ha cercato di trasmettere temi come l’amore, la perdita e la lotta per fare la differenza. “Penso che sia il momento giusto per alzare un po’ la voce. Siamo incazzati e vaffanculo! Rivolta! Anarchia!” ha ammesso il bassista Jeff Ament. Ottimismo e disillusione nei testi del gruppo hanno impreziosito questo disco. I testi dell’album affrontano questioni esistenziali (“Love Boat Captain”, “Cropduster” e “I Am Mine”), così come preoccupazioni sociali e politiche (“Green Disease”, “Bu$hleaguer” e “1/2 Full”).

Pearl Jam "Riot Act"

La Copertina

La copertina dell’album, fotografata da Ament, presenta due scheletri che indossano corone, suggerendo la possibilità che i due rappresentino un Re e una Regina. Kelly Gilliam ha creato le due statuine in metallo protagoniste della copertina. La band ci ha messo settimane per trovare un titolo: Vedder ha suggerito “Riot Act” e i membri della band lo hanno seguito perché erano stanchi di cercare di inventare un titolo.

Pearl Jam copertina album "Riot Act"

Tour 2002 e Date Italiane dei Pearl Jam

I Pearl Jam hanno promosso l’album con un tour nelle arene in Australia, Giappone e Nord America nel 2003. I tour sono stati i primi della band con il tastierista Boom Gaspar. Dopo Roskilde la band non è voluta subito tornare in arene e festival all’aperto. I concerti del tour sono stati documentati da una lunga serie di bootleg ufficiali, tutti disponibili attraverso il sito ufficiale della band, e sei dei quali sono stati rilasciati nei negozi di dischi: Perth, Tokyo, State College (Pennsylvania), due spettacoli al Madison Square Garden e Mansfield (Massachusetts). I Pearl Jam non si sono esibiti in Italia per il loro “Riot Act Tour”.

Classifiche di Vendita

1 Posizione: Australia
2 – 10 Posizione: Italia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Stati Uniti
11 – 20: Belgio, Danimarca, Germania, Svezia, Svizzera, Spagna
21 – 30: Finlandia, Francia, Scozia
31 – 50: Regno Unito, Giappone

Tracklist “Riot Act” dei Pearl Jam

  1. Can’t Keep – 3:39 (musica: Vedder)
  2. Save You – 3:50 (musica: Ament, Cameron, Gossard, McCready, Vedder)
  3. Love Boat Captain – 4:36 (musica: Boom Gaspar, Vedder)
  4. Cropduster – 3:51 (musica: Cameron)
  5. Ghost – 3:15 (testo: Ament, Vedder – musica: Ament)
  6. I Am Mine – 3:35 (musica: Vedder)
  7. Thumbing My Way – 4:10 (musica: Vedder)
  8. You Are – 4:30 (testo: Cameron, Vedder – musica: Cameron)
  9. Get Right – 2:38 (testo: Cameron – musica: Cameron)
  10. Green Disease – 2:41 (musica: Vedder)
  11. Help Help – 3:35 (testo: Ament – musica: Ament)
  12. Bu$hleaguer – 3:57 (testo: Gossard, Vedder – musica: Gossard)
  13. ½ Full – 4:10 (musica: Ament)
  14. Arc – 1:05 (musica: Vedder)
  15. All or None – 4:37 (testo: Gossard, Vedder – musica: Gossard)
Pearl Jam "Riot Act"

Outtakes “Riot Act” dei Pearl Jam

I singoli dell’album contenevano tre lati B delle sessioni di registrazione di “Riot Act” che non erano inclusi nell’album: “Down”, “Undone” e “Other Side”. “Down” e “Undone” erano i lati B del singolo “I Am Mine” e “Other Side” era presente nei singoli “Save You” e “Love Boat Captain”. Tutti e tre sono inclusi nella raccolta di rarità di “Lost Dogs” del 2003. “Severed Hand” è stata registrata durante le sessioni di “Riot Act” ma è apparsa poi nel disco omonimo del 2006. “Last Soldier”, registrata al Bridge School Benefit del 2001, scritta da McCready e Vedder in risposta alle conseguenze degli eventi dell’11 settembre 2001, “mai registrata per la legge antisommossa” come ha ammesso Mike McCready, è diventata il singolo di Natale per il fan club nel 2001.

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