
Dopo tre anni di stop dovuti alla pandemia, Spring Attitude Festival è tornato a farsi sentire con l’undicesima edizione in grande stile direttamente dai Cinecittà Studios, ambientazione Antica Roma. Il festival, anticipato dall’opening all’Alcazar con Todd Terje, ha mostrato il massimo splendore sui due palchi all’aperto, Molinari e Genera.
Come ci hanno abituato gli organizzatori negli ultimi anni la lineup è una commistione di generi, dall’elettronica all’indie-rock, dalla techno fino a repertori classici. Nell’undicesima edizione è stato celebrato il mito di Ennio Morricone: i Calibro 35 hanno omaggiato il Maestro con le sue musiche più belle, da “Nuovo Cinema Paradiso” a “C’Era Una Volta Il West” e “Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo” fino alla più pop “Se Telefonando”.

Ma è stato anche il momento in cui diverse generazioni si sono incontrate e sono state celebrate. Ditonellapiaga e Whitemary sono tra le artiste più interessanti della due giorni e Iosonouncane ha portato sul palco la sua oscurità con una scaletta tutta dedicata all’ultimo disco “Ira”. Fulminacci, tra gli artisti più attesi, ha chiuso il suo tour ospitando prima Willie Peyote e poi il padre putativo Daniele Silvestri con “Salirò”. Sabato il cantautore romano ha fatto poi capolino sul palco di Marco Castello per un duetto.
Cosmo e The Blessed Madonna hanno chiuso la prima giornata dedicata a suoni più elettronici mentre Venerus e Nu Genea hanno creato una dimensione di festa collettiva nella serata finale. Ellen Allien, una certezza nella lineup del festival da anni, ha poi accolto gli aficionados della techno nella rassegna musicale che chiude l’estate romana.

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