
“Cronaca Nera e Musica Leggera” è il nuovo EP dei Ministri, a tre anni di distanza dal precedente album “Fidatevi” grazie al quale erano tornati nei club di tutta Italia. Il trio milanese si prepara a una nuova estate dal vivo per un tour outdoor la cui prima data annunciata è l’8 luglio al Magnolia.
Le quattro tracce dell’EP <<narrano questo momento e come vogliamo apparire da un anno e mezzo>>, raccontano Divi, Fede e Michi, rispettivamente basso e voce, chitarra e batteria dei Ministri. Un omaggio alle collane Einaudi (precisamente Piccola Biblioteca Einaudi e Nuovo Politecnico) – rese indimenticabili dal progetto grafico di Bruno Munari – che apre un nuovo capitolo discografico della band, i brani infatti <<ci rappresentano in tutto e per tutto, anche questo modo aggressivo>>.
Ritorno alla normalità
In contro tendenza, i Ministri hanno pubblicato <<qualcosa per far alzare e scuotere il pubblico>>, un ritorno emotivo alla normalità. La band parla della situazione Covid che da un anno e mezzo attanaglia l’Italia – <<l’estate scorsa avevamo un dramma, un livello di rispetto molto forte>> – ma ora si vede la luce fuori dal tunnel, anche grazie ai vaccini.

Ironia e rock
<<Viviamo in un mondo pieno di testi>> in cui i Ministri sono abili maestri, consegnando alla musica ancora 4 brani carichi di rabbia e critica alla società moderna e all’evoluzione (in negativo) dei tempi. L’EP si apre con “Peggio Di Niente” in cui i tre cannibalizzano un buffet per un richiamo – da “Miseria E Nobiltà” a “La Grande Abbuffata” – a quel cinema verità di un’epoca che vedeva il passaggio dai film in bianco e nero al technicolor. Con “Bagnini” rimangono <<coerenti>> alla loro indole rock e alla critica sociale (“Pagare e Pesare di Meno Le Uniche Regole Da Ricordare”), sempre con quel pizzico di ironia che li contraddistingue e una cura di ogni esecuzione e registrazione perché <<la nostra coerenza è anche in come viene fatto tutto questo>>.

Avere coraggio
“Inferno” è invece <<dove noi ci ritroviamo ogni giorno>>, un brano <<chiuso>>, un ritorno <<all’urgenza di tornare alla vita di prima>> (“Avevo un piano ma è finito tutto in un compromesso”) e proprio per questo torna alla mente “Tempi Bui” ma anche “Idioti”, la paura è quella di <<essere trascinati dentro allo spirito del proprio tempo>> e rimanere invischiati psicologicamente nel momento che stiamo vivendo. <<Ma noi vogliamo tornare a vivere?>>, questa è la domanda che il trio lancia a tutti quei ragazzi che si sentono strozzati dal momento epidemico e quindi <<bisogna avere il coraggio di andare tutti all’Inferno>>.
<<Questo momento ci ha fatto capire quanto è importante fare musica>> e i Ministri ci insegnano ancora come trascinarci fuori anche da questi <<tempi bui>>.