
“Ah ha” è il singolo d’esordio di Alessio Alba e rappresenta un invito a non prendersi troppo sul serio: il brano parla della difficoltà e dell’ineffabilità del parlare dovuti all’imbarazzo dei primi incontri – nel caso di Alessio i primi appuntamenti con le ragazze. Il ritornello è senza parole, a rappresentare quei momenti in cui non si sa cosa dire, perché spesso le parole non servono.
Nel brano Alessio regala <<una risposta universale a chi non sa cosa dire, attraverso l’uso di un’esclamazione>>. Nel video il protagonista è lo stesso Alessio che, come un moderno Mr. Potato di Toy Story, si diverte e fa divertire.
Ecco l’intervista ad Alessio Alba!

“Ah-ha” parla della difficoltà e dell’ineffabilità del parlare dovuti all’imbarazzo dei primi incontri. Ricordi il tuo primo appuntamento? Ti va di raccontarcelo?
Il primissimo appuntamento non lo ricordo, però ricordo un primo appuntamento importante, con la prima fidanzatina. Lì paradossalmente ero tranquillo perché ancora non ero mai stato scottato dal post relazione. Siamo andati in un parco a vedere le stelle scavalcando una ringhiera, una serata magica che ancora ricordo con molta nostalgia e un bel sorriso stampato.
Il brano esprime con leggerezza un mood che in realtà è molto difficile da spiegare a parole. E infatti nel ritornello usi l’esclamazione “Ah-ha” appunto. Mentre scrivevi la canzone però, al posto di quell’ ah-ha, c’erano altre parole?
No, “Ah-ha” nasce proprio da quel suono “ah-ha”. L’idea del brano è nata dalla mia voglia di scrivere una canzone con un ritornello senza parole. Da questo stimolo ho creato il resto del testo, pensando a quando io rimango senza parole.

“Ah-ha” risente di atmosfere pop anni ’80, da Kenny Loggins a Laurie Anderson. Io ci sento anche un po’ di jazz e psichedelia. Sei d’accordo? Come te lo immaginavi il brano inizialmente?
Tra il brano iniziale e quello prodotto c’è la stessa distanza che passa tra un progetto di un edificio su carta e l’edificio stesso, cioè la mia idea iniziale era una bozza che poi, grazie all’esperienza e al talento del mio produttore Andy Milesi, ha raggiunto la sua forma finale. Se dentro al brano hai sentito anche queste influenze è perché ogni volta che scrivo faccio sempre un collage di tutte le cose che mi piacciono, tra cui la costruzione del giro degli accordi presi dal jazz e il delay molto psichedelico.
Il video è un invito a non prendersi sul serio. Sei una persona ironica? E quanto ti sei divertito a girare il video?
La mia citazione preferita è “Se la vita ha un senso, dev’essere il senso dell’umorismo”, che credo mi rappresenti bene. L’ironia è alla base del mio approccio alla vita, tutto può far ridere e le esperienze più brutte possono anche mutare grazie a una risata. Girando il video ho dato sfogo a tutto il mio campionario di faccette e mi sono divertito talmente tanto che nel montaggio abbiamo dovuto per forza inserire i due momenti in cui spontaneamente mi è venuto da ridere e non sono riuscito a trattenermi!