Madame un po’ Donna un po’ Bambina percorre gli Stadi della Sessualità

L’amore non ha genere, età o colore. Ma è un sentimento unico che li comprende tutti. Negatività e positività e tutti gli stadi dell’amore, dall’infatuazione fino alla repulsione. Meccanismi che la mente crea e alimenta come benzina in una casa già in fiamme, pronta ad esplodere ma non sai mai il momento in cui questo avverrà. Ma sai che avverrà.

Madame esplora in toto il sentimento più puro, quello più cantato e scritto, quello più difficile eppur soddisfacente: l’amore. Un amore con la A grande, la prima lettera di un alfabeto che, probabilmente, è stato pensato iniziasse dalla A proprio perché è quella più usata. Non a caso amore e amicizia iniziano con la stessa lettera e sono i due sentimenti più puri.

Wilde, Shakespeare, Hesse, Whitman. Sono alcuni tra i nomi della letteratura che hanno dedicato la loro intera carriera agli scritti d’amore. E così la Madame (vero nome Francesca Calearo) vuole fare lo stesso nel suo primo full lenght, in un excursus tra il sesso e i sentimenti, un bauletto di 16 pensieri evocativi del sentimento più puro ma anche il più contaminabile e meschino. La giovanissima artista Sugar esplora la sessualità con un “Istinto” primordiale che guarda agli uomini tanto quanto alle donne, per una totalizzante esperienza mentre urla con la sua “Voce” dal palco dell’Ariston per farsi guardare, dimenticando un passato che l’ha segnata (<<Una volta a scuola sono svenuta e i miei compagni mi hanno calpestata>> ha dichiarato a Il Fatto Quotidiano). Una voce che urla la propria sessualità che nel tempo è cambiata: l’adolescenza segna l’artista e la rende libera di esprimersi.

Allora basta con le “Bugie”, uno dei fondamentali su cui si basano molti rapporti stanchi, per poi perdersi nella “Babaganoush” (salsa composta da polpa di melanzane e spezie) insieme a Riccardo Zanotti (Pinguini Tattici Nucleari) che fa le veci di un sud libanese, esplorando il tema del tradimento<<Sono fidanzato>>, >>Ah, anche io…entra>> – in una divisione di colpe. La presa di coscienza con Guè Pequeno (“Dimmi Ora”) di <<non aver più voglia di restare>> l’uno con l’altra e ognuno prende la sua strada. La solitudine crea mostri della mente e mentre <<attorno a mezzanotte come Miles Davis viene a trovarmi il Devil>> arriva la solitudine, quella che ti lascia sola dentro una stanza con i tuoi demoni e la masturbazione come unica compagna (“Clito”).

La Madame allora entra in un “Mood” in cui il sesso solitario si alterna con quello occasionale e diventa un passatempo. Non si vergogna di rimanere “Nuda” con Ernia e colleziona orgasmo dopo orgasmo guardando negli occhi le sue “Bamboline Boliviane”; allora la <<solitudine si è fatta abitudine>> e le <<paranoie stupide son diventate musiche>>. Francesca va a vivere da sola e scrive una preghiera ai suoi genitori: “Mami Papi” è l’attaccamento alle proprie origini, una zona di comfort a cui vuole rimanere ancorata e quel bisogno di sentirsi dire semplici parole rassicuranti: <<dimmi che mi ami>>. Perché alla fine dei giochi è ancora Francesca, una “Baby” che si sta muovendo nel mondo, un po’ donna un po’ ragazzina.

“Non voglio mica la Luna” cantava Fiordaliso nel 1986, sedici anni prima della nascita dell’artista. Madame invita la sua ‘amante’ Gaia a fare un giro <<quaggiù>> anche se non si vede bene la “Luna”, una camporella sotto la luce delle stelle. Ma la Madame è pur sempre una rapper e quindi un freestyle è d’obbligo (“Amiconi”) per sputare i tanti rospi che ha dovuto ingoiare in 18 anni prima della filosofica ammissione del “Tutti Muoiono” condivisa con Blanco (<<Solo quando dormi sei bello>>).

<<La vergogna non la provo>> canta, perché Madame è <<così sincera>> e nel brano di chiusura del disco sputa i tanti rospi che si è tenuta dentro per anni. “Madame” è il primo autoritratto dell’artista vicentina come un moderno Dorian Gray che più si sfoga più ringiovanisce, accompagnata da tanti amici: quello che <<fa scelte sbagliate>> (Fabri Fibra), oppure quello che <<dice bugie>> (Rkomi, Carl Brave), quello che ti tenta (Riccardo Zanotti) e l’altro che ti fa riflettere sugli errori (Guè Pequeno). Madame percorre gli stadi della sessualità mentre il suo viso rimane fermo ai diciott’anni ma già ricco di crepe interiori.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.