Viadellironia, un debutto tra malinconia e letteratura

Viadellironia sono Maria Mirani, Giada Lembo, Marialaura Savoldi e Greta Frera. Il loro percorso inizia in giovane età con un cantautorato scarno che via via nel tempo assimila dal pop, punk, rock e perfino dalla musica classica. Con il primo EP, “Blu Moderno”, colpiscono Cesareo, chitarrista degli Elio e le Storie Tese che le vuole nella Hukapan, etichetta della band.

Dalla tradizione di rock psichedelico e grunge che vede Pixies e Nirvana come numi tutelari, le quattro ragazze iniziano un percorso cupo, malinconico e letterario. Incontrano Sarah “Bernhardt” – attrice francesi e volto della Tosca, successo di Sardou conosciuto ai più grazie alle musiche dell’italiano Giacomo Puccini. Il sentimento di rivalsa viene abbattuto dalla schiettezza della vita che, grazie al caso e al naturale procedimento del tempo, ci mette dinanzi a uno specchio.

Noia malattia, ospedali. Steso su un letto, l’essere umano si lascia andare all’apatia e confonde il soffitto con il cielo in cui guarda “Le Radici Sul Soffitto” facendosi cullare dalla Out of Body Experience – la sensazione di sentirsi trasportare fuori dai propri confini fisici – scoprendo che altri non è che un inganno del cervello che lo fa relegare a un non dinamismo continuo.

Edda spunta e prende per mano le 4 Viadellironia con il primo singolo estratto dal disco, “Ho La Febbre”. Un dipinto di Milano, la città che ha racchiuso in sé tutta la provincia lombarda diventando il centro aggregativo di cultura, spettacoli, industria e tecnologia. Il cantautore milanese diventa Cicerone per un giro in Colonne, Brera e su quei tram che tagliano la città Ambrosiana.

Ma tutti vorremmo vedere i vent’anni di tutte quelle persone stanche, anziane che sono abbandonate nella penombra di una stanza comune di un ospizio (“La Mia Stanza”). Nei loro occhi si è fermata la vita nel momento in cui hanno varcato la soglia ma nei loro vent’anni era tutt’altro, c’era il <<biancospino ce cresceva calmo>> nel giardino.
Un passo indietro.
Dalla fine degli anni ’70 i Sanatori non esistono più e sono stati accorpati ai reparti di malattie infettive degli ospedali. Tuttavia i malati lì ricoverati non erano affetti solamente da malattie fisiche ma anche e soprattutto mentali. La pederastia esposta in “Canzone Introduttiva” è oggi uno dei crimini peggiori del mondo moderno in cui viene violata l’innocenza del Fanciullino e rimane segnato a vita con profonde conseguenze psicologiche a lungo termine.

La cupezza torna a colorarsi “Come Vene Del Marmo”. Così come un essere umano si forgia per l’effetto di diversi fattori – famiglia, educazione, contesto ambientale – anche il marmo, pregiato e senza tempo, ha le sue venature che sono il risultato di diversi fattori legati a caratteri fisico-chimici e mineralogici.

<<Non c’è niente che mi sembri divertente>>. Viadellironia cercano un riparo nelle “immagini del mondo fluttuante” – ovvero le “Stampe Giapponesi”, Ukiyo-e – che rappresentano la cultura giovane, base per l’ascesa di un Oriente innovato e sempre legato alla tradizione. Vita tra scale che ricordano serpenti, capelli d’argento e ombelichi donatori di vita: l’architettura come simbologia della vita e della morte (“Architetto”).

La decadenza ritrova la sua linfa con l’incessante succedersi di giorno e notte in una rovinosa descrizione di una rovina nel cuore mista a passività e al mal di vivere (“Simile A un Morente”). Fino alla fine, fino all’ultimo atto.
Fino a sostare sulla soglia, senza mai fare il passo decisivo per l’apologia dell’apatia. Una apatia che, al giorno d’oggi, ci rende figli inermi di un mondo sempre più in corsa frenetica.

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