
Si è svolto oggi l’incontro in streaming del FAS Forum Arte e Spettacolo. Ecco le dichiarazioni di Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Chiara Chiappa, Fondazione Centro Studi Doc, e
Annarita Masullo, La Musica Che Gira.
Filippo Del Corno ha aperto il confronto dal titolo “Riformare Lo Spettacolo – Un dialogo sulle proposte del FAS Forum Arte e Spettacolo”:
“Il mare in tempesta è l’unica metafora che mi è venuta in mente per descrivere l’impatto della pandemia sul settore dello spettacolo. Navigare in un mare in tempesta si può, se si lavora tutti insieme applicando un principio di solidarietà individuale finché non tornino le migliori condizioni di navigazione. Ma la solidarietà non basta. È necessario un intervento legislativo a livello nazionale che ripari alla fragilità contrattuale dei lavoratori dello spettacolo, così come una maggiore attenzione e responsabilità occupazionale da parte di tutti quei soggetti che concedono spazi, erogano contributi e concedono patrocini.”
Alla discussione, moderata dal giornalista Andrea Conti de Il Fatto Quotidiano, hanno partecipato, oltre all’Assessore Del Corno, anche Chiara Chiappa, Presidente della Fondazione Centro Studi Doc, e Annarita Masullo, portavoce de La Musica Che Gira, entrambe membri del FAS Forum Arte e Spettacolo, che dall’inizio della pandemia ha lavorato senza sosta a stretto contatto con le istituzioni per tutelare tutte le categorie dei lavoratori dello spettacolo. Oltre 60 le associazioni aderenti oggi che rappresentano tutti i soggetti della filiera: artisti, tecnici, addetti stampa, ecc. ecc.
Sul tavolo di discussione le proposte elaborate dal FAS Forum Arte e Spettacolo per affrontare lo stato di crisi generato dall’emergenza Covid-19, che sta mettendo in ginocchio da mesi il settore dello spettacolo, evidenziandone le problematiche strutturali.
Chiara Chiappa prosegue:
“Non si tratta di mettere un cerotto a un sistema obsoleto, né di una richiesta di risarcimento ma di una riforma organica che parta dal riconoscimento di tutte le professionalità e dall’istituzione dello Statuto del Lavoro nello spettacolo e cultura. Abbiamo sintetizzato le nostre proposte in 5 punti fondamentali: 1) posizione previdenziale unica per artisti e professionisti dello spettacolo, includendo anche gli insegnanti, compresi quelli di danza; 2) reddito integrativo per artisti e professionisti dello spettacolo; 3) sportello unico su piattaforma e registro di luoghi, imprese, organizzatore, artisti e professionisti dello spettacolo, per combattere anche il mostro del lavoro sommerso; 4) misure di semplificazione e di sicurezza nell’organizzazione di spettacoli e manifestazioni artistiche; 5) incentivi economici a sostegno dello spettacolo.”
Aggiunge Annarita Masullo:
“Bisogna superare una volta per tutte la dicotomia concettuale tra musica leggera e musica colta. Il nostro settore lavora esattamente come tutti gli altri, siamo stanchi di essere considerati quelli che si divertono. I lavoratori sono tutti uguali, non ci sono gare. Ed è fondamentale in questo contesto tutelare anche le imprese. L’Italia ha inventato il concetto di imprenditoria culturale ed è assurdo che proprio nel nostro Paese chi investe in cultura venga così poco considerato, in termini di incentivi e sostegno da parte delle istituzioni. Con il Ministero stiamo lavorando proprio su questi temi: le imprese sono tutte uguali quando generano valore culturale.”