F.U.L.A.: “Tutti Abbiamo Pregiudizi Su Ciò Che Non Conosciamo, Milano È La Mia Casa”

F.U.L.A. – Foto di Chiara Parodi

Oumar Sall in arte F.U.L.A. è un artista italo-senegalese classe ’93 e si innamora della musica grazie a Youssou N’Dour. Il suo nuovo singolo e video è “Tutti I Colori” con il featuring di Mama Marjas.

“Tutti I Colori” è un brano che, attraverso la metafora del colore, invita l’ascoltatore a non giudicare gli altri dalle apparenze ma anzi andare nel profondo della conoscenza dell’altro.

Ecco la nostra intervista a F.U.L.A.!

Ciao Oumar! Ti sei innamorato della musica grazie a Youssou N’Dour, quando lo hai scoperto? Qual è stata la sua prima canzone che hai ascoltato?

Youssou N’dour è il più grande artista della storia del Senegal, in Africa possono competere con lui solo pochi artisti come Salif Keita, Fela Kuti , Miriam Makeba e Alpha Blondy. Dunque già da piccolino ascoltavo le sue canzoni con mia madre. Lo conobbi la prima volta che tornai in Senegal nel 2003, fu il regalo più bello di sempre, una giornata con lui. Credo che la prima canzone che mi entrò in testa fu LEAVING , prima traccia del maestoso album THÉ GUIDE (uscito nel 1994)

“Tutti I Colori” è il tuo nuovo singolo in cui inviti le persone a non fermarsi al colore della pelle e a conoscerle nel profondo. Ti sei mai sentito discriminato in Italia per il colore della tua pelle?

Quando esci da casa tua ovunque vai ti senti discriminato, gli italiani in America lo erano e lo sono tutt’ora. Purtroppo tutti abbiamo dei pregiudizi su ciò che non conosciamo. Se un italiano viene in Senegal sicuramente si sentirà 10 volte più discriminato di come possa sentirmi io in Italia, questo è il mondo in cui viviamo, un mondo in cui i confini politici sono anche mentali. Per rispondere alla tua domanda dico si! Ma io sono un guerriero della luce e come tale cerco sempre di riempire il cuore delle persone con le mie Good vibes!

Mama Marjas ha collaborato con Tre Allegri Ragazzi Morti, Africa Unite, 99 Posse e Clementino e ora è la voce femminile di “Tutti i Colori”. Come vi siete incontrati?

Quando vivevo in Calabria avevo un gruppo dancehall con il quale organizzavo eventi. Mama è venuta a cantare un paio di volte e poi le ho aperto un live a un festival in Sila, da allora siamo sempre rimasti in contatto e tutt’oggi ci sentiamo da amici per chiederci come va la vita.

Hai vissuto prima a Piacenza e poi a Milano. Come sono state le tue esperienze di vita nelle due città? Quale è quella che più naturalmente definiresti ‘casa’?

Piacenza è stata una metà di passaggio per me come le molte altre città in cui ho vissuto negli anni. Quando vivevo a Piacenza ero solo, non avevo molti amici a parte qualche compagni di scuola allora iniziai ad aumentare la quantità di scrittura nei miei quaderni. Il block note era diventato il mio migliore amico. Milano invece è casa, è una città apertissima e mi sono trasferito lì a 24, quindi avevo anche una certa sfacciataggine in più per andare in giro a conoscere la gente. Milano è la mia città in Italia, non credo di poter vivere in un’altra città italiana ormai. Li ho tutto quel che mi serve per fare la mia musica, da Yves the male che mi produce fino ai grandi artisti da seguire come esempio.

Dichiari che da bambino <<i tuoi disegni erano i peggiori perché non avevano una logica>>. Oggi invece come sono i tuoi disegni? Nella musica invece sembra che tu abbia trovato una strada ben definita, cosa dobbiamo aspettarci da te in futuro?

Faccio pena a disegnare 😂 ancora oggi. Non mi sono mai applicato ma mi piace molto guardare i quadri e i disegni surreali e impressionisti. La mia musica è in continua evoluzione perché noi africani troviamo ogni giorno un modo diverso di farla. È naturale per noi mischiare suoni tradizionali e sperimentare. Potrei fare di tutto in futuro ma per ora sono concentrato nell’affinare la mia afro Music e sicuramente con Yves vi stupiremo molto presto. Abbiamo in serbo delle cose che in Italia non sono mai arrivate.

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