Andrea Laszlo De Simone, ecco il mediometraggio completo di “Immensità”

Andrea Laszlo De Simone ha chiuso il suo 2019 con la pubblicazione del mediometraggio completo di “Immensità”, opera musicale divisa in 4 atti che lo ha visto in un mini-tour sui palchi di Roma, Torino, Padova e Milano insieme ad altri musicisti.

Due brani estratti proprio da “Immensità” – “La nostra fine” e “Immensità” – sono stati selezionati dalla regista Elisa Fuksas per il suo film “The App”, uscito su Netflix lo scorso 26 dicembre.

Il mediometraggio completo di “Immensità” è un’opera filmica empirica che ha l’obiettivo di unire in un’unica trama i 4 videoclip delle canzoni, di fatto i 4 capitoli della suite, che prossimamente verrà pubblicata anche in Francia da Ekleroshock/Hamburger Records (Polo&Pan, Benjamin Clementine, Limousine e molti altri) che porteranno la musica di Andrea al di fuori dei confini nazionali.

Guarda il mediometraggio di “Immensità” di Andrea Lszlo De Simone.

Andrea ha presentato così il mediometraggio di “Immensità” sui suoi canali social:

“Alla vigilia dell’ultimo giorno dell’anno fare un bilancio è inevitabile. Questo è stato un anno indimenticabile. Da un disco nuovo ad una figlia nuova di zecca.
E’ successo tutto.
Collaborazioni con registi, videomaker, musicisti francesi e italiani, l’amicizia sincera con i The Lumineers, il tour, un piccolo studio messo su con un piccolo grande pugno di amici, la seconda elementare di mio figlio, una marea di canzoni nuove, idee, progetti. Un anno che ne vale 10, forse 20.
Per certi versi si potrebbe dire che le cose via via si sono fatte sempre più serie, che sono diventato adulto.
Ma io vengo dal gioco e dall’amatoriale. Dalle idee completamente fini a se stesse e senza pretese.
Ed è con questo spirito che ormai parecchi mesi fa ho cominciato un piccolo gioco portato avanti part-time, l’ennesimo esempio di quanto io sia assolutamente privo di senso pratico e di senso degli affari.
Per il nuovo album “Immensità” avevo previsto di fare 4 video clip.
Quello che non avevo assolutamente previsto è che avrei disseminato ogni video con piccoli elementi, spiragli che mi avrebbero dato la possibilità di giocare, in maniera del tutto amatoriale, ad unire ogni videoclip sotto un’ unica trama, creando un mediometraggio a dir poco assurdo, scomposto e grottesco.
Qualsiasi critico o analista potrebbe liquidare tutto ciò in un attimo, perché se uno guardasse questo “mini film” come un “prodotto” o una “proposta” saprebbe bene che è attaccabile sotto ogni punto di vista.
Ma questo è un gioco, non è arte, non è materia da critici ne da chi guarda il mondo pensando a ciò che funziona, a ciò che vale la pena fare o non fare ai fini commerciali o del vanto personale.
Questo sono io che gioco con il pongo insieme ai miei figli, che bevo un amaro insieme ai miei amici, che parlo di politica con i miei genitori o che disegno con la mia fidanzata.
E’ questa per me l’immensità. E’ un indefinito campo di possibilità.
E’ un gioco che non pretende niente e che tutto da o che tutto pretende e niente da.
E’ la voglia che nessuno potrà togliermi mai.”

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