
Un tuffo nel Mare Nostrum – nome usato dagli antichi romani per identificare il Mar Mediterraneo – per la chiusura del Roma Jazz Festival 2019.
Il trombettista sardo Paolo Fresu insieme al fisarmonicista francese Richard Galliano e al pianista svedese Jan Lundgren hanno portato nella Sala Sinopoli il ‘suono dell’Europa’ e dei suoi figli.
Un’ora e mezzo in viaggio nelle sinfonie del trio europeo che affonda le proprie radici nel classic jazz ma sempre con un occhio di riguardo alle produzioni esterne come quelle di Michel Laurent – una delle ispirazioni del moderno Ennio Morricone – e di Claudio Monteverdi, compositore barocco del XVI secolo.

Una navigazione nel ‘nostro mare’ guidata dalle tre stelle del jazz contemporaneo, dai loro album insieme e dalle produzioni singole. La luce sono i brani “Mare Nostrum”, “Pavese”, “Love Land”, “Si Dolce è il Tormento” e una rievocazione di Nino Rota, compositore dei lungometraggi di Fellini e Monicelli.
Mare Nostrum è un ricordo e una promessa, di una convivenza fertile tra i popoli che abitano il Mar Mediterraneo e da quel vasto mare ne prendono ispirazione per tutte le proprie opere.