C’è una sorta di Stargate tra la musica classica del ‘700 e il neo-classicismo di Fabrizio Paterlini, uno degli autori più emozionanti del genere, dotato di forte eleganza compositiva. Una porta ben congeniata adornata con tasti bianchi e neri sulla quale si posano leggiadre le mani sempre emozionate dell’autore.
Otto brevi racconti, otto ‘transizioni’, momenti di passaggio in cui Paterlini riesce a trasmettere una pluralità di sensazioni in poco più di un 11 minuti. Ognuno dei brani è stato postato sulla pagina Instagram di Fabrizio con cadenza quasi quotidiana alla voce di “Quante emozioni sei in grado di provare in un minuto?”.
“Transitions” contiene sette microstorie al pianoforte ed un brano, “Eyes Closed”, improvvisato durante la session di registrazione a Villa Dionisi a Verona – per l’occasione Paterlini ha utilizzato un pianoforte Yamaha C7 modificato con una striscia di feltro inserita tra le corde ed i martelletti, per un sound più etereo.
Non solo un elenco di brani ma una rapida sequenza di pensieri per un autore che, per ascolti in rete, si pone dietro solamente a Ludovico Einaudi – collezionando dal vivo un sold out dietro l’altro. La magnificenza delle emozioni trova il proprio posto nella musica contemporanea grazie a Fabrizio Paterlini e alle sue “Transitions”.