Stereophonics, “Kind”: richiamo all’essenziale

Stereophonics in concerto sabato 8 febbraio al Lorenzini District di Milano con il nuovo album "Kind"

Ad appena due anni di distanza dal precedente “Scream Above The Sounds”, gli Stereophonics ritornano col loro undicesimo LP, “Kind”, uscito il 25 ottobre per Parlophone Records.

Inciso in appena undici giorni in una distilleria inglese con tecniche per forza di cose minimali ed analogiche, l’album del quartetto gallese suona grezzo e spoglio, eppure straordinariamente equilibrato come un buon whiskey. Il suo fulcro diretto mostra la semplicità del lavoro d’intaglio ben fatto, e rifulge della bellezza che solo i craftsmen, gli artigiani di una certa maestria sanno infondere nelle loro mani. “Kind”, cioè gentile, è come si potrebbe definire l’animo della band capitanata da Kelly Jones, che pure non si risparmia mai nei suoi lavori musicali. Si intravedono le venature turgide e vascolari di uno sforzo di pulizia del superfluo in questa operazione di presa diretta, che manca di grosse produzioni alle spalle. Il che rende ancor più autoriale la scelta personale del racconto autobiografico del “suonatore Jones“.

copertina "Kind" nuovo album 25 ottobre Stereophonics

LA BAND

Gli Stereophonics sono la band gallese di maggior successo di sempre, con oltre dieci milioni di copie di album venduti in tutto il mondo. Sorti sulla scia del britpop in voga nei primi 2000, il gruppo è riuscito a ritagliarsi uno spazio nel circuito mainstream del rock mondiale raggiungendo un pubblico sempre più vasto, e via via sempre più innamorato dello spirito schietto e “d’altri tempi” del quartetto.

Figlio di un periodo nel quale il frontman quarantacinquenne ha sofferto del fatidico blocco dello scrittore, quest’undicesima opera vede la luce nel bagliore delle rock ballad, e nella purezza della sua semplicità retrò. Lo stesso Kelly l’anno scorso dichiarava di stare quasi per lasciare la band, al termine del tour, proprio per mancanza d’ispirazione: “dopo il nostro ultimo concerto a settembre 2018 mi sentivo svuotato, non avevo scritto niente di nuovo ed ero sull’orlo di una pausa di riflessione. Poi nei due mesi successivi ho iniziato a scrivere incessantemente canzoni già complete, vulnerabili ed oneste, che si sono trasformate in un album”.

"Chaos From the Top Down" è il nuovo singolo degli Stereophonics

Il risultato è un disco essenziale e molto intenso, che tra folk-rock e gospel porta in dote un retrogusto sensibilmente country, dalla cadenza sincopata e bluegrass in diversi passaggi (soprattutto dopo la prima metà dell’album). Onestà e schiettezza mostrano il lato più privato ed emozionale della band, dove rimembranze di “Just Enough Education To Perform” (l’album che diciotto anni fa li consacrò al successo transoceanico) si avvertono nitidamente nello stile filo-americano di quest’ultima fatica, che fatica non sembra. Ci sono richiami al college rock dei R.E.M., al gospel delle chiese battiste, alle ballate e alle armoniche dylaniane che fanno da contrappunto a un’atmosfera che sa di speroni e terra, messa in posa con l’acustica in braccio.

Brani come “Fly Like An Eagle” rimarranno sicuramente impressi nell’antologia della band, sia per narrazione personale che per armonia. Partendo da una melodia estremamente vicina a “Strange Currencies” dei R.E.M., il testo esplora il rapporto che lega il leader della band alla sua primogenita. Il vincolo più profondo che un uomo possa sperimentare, qui affiancato al volo di un’aquila, denota l’ottimismo lirico di Jones, oltre al suo intento di lottare contro le avversità nel tentativo di migliorarsi.

“Make Friends With The Morning”, affiancata dolcemente dal piano e dall’aura squisitamente gospel, che ritroviamo anche nella chiusura affidata alla dylaniana “Restless Mind”, è una sinfonia leggera e piena di luce, tra arpeggi senza tempo ed acuti alla Rod Stewart.

L’avvincente “Bust This Town” affronta l’idea di vivere nel momento, nel qui e ora: due amici, o amanti che a dir si voglia, scelgono di andare avanti con ciò che possiedono mentre mantengono abbastanza forza interiore da non guardarsi mai indietro. L’amore è un tema generale in questo disco. Ma non si limita all’amore tra due persone – si estende a quello tra amici e per la vita.

La voce di Kelly Jones possiede una cruda onestà che eleva sempre il suo coefficiente con un lavoro di sottrazione: nell’utilizzo di tecniche di studio minime ed essenziali, ciò che ne emerge è una meravigliosa vulnerabilità canora, una tela perfetta per l’estro di Jones, sofferto e vibrante. E questo approccio spogliato di sovraincisioni fornisce un’istantanea accattivante dell’intera band, qui decisamente al suo meglio emotivo.

STEREOPHONICS DAL VIVO A FEBBRAIO A MILANO

Il 25 ottobre esce il nuovo album degli Stereophonics "Kind": ecco il primo singolo e video "Fly like an eagle"

Le melodie limpide e ariose dei ‘Phonics unite alla meravigliosa voce di Jones fanno la cifra e la fortuna di questo disco (e da sempre della band stessa). “Kind” è un album estremamente godibile, confortevole, maturo. Ed impresso di quella straordinaria gentilezza delicata che ha permesso a Kelly Jones di consolidare il suo posto tra i grandi cantautori ed incantatori britannici. Di cui molto pochi possiedono la capacità di catturare verità e bellezza, ritraendole dalle semplici osservazioni del quotidiano.

VOTO: 8

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