Decollo abortito. Archiviata anche la seconda parte delle audizioni, X Factor prosegue la sua corsa lungo la pista ma ancora fatica a trovare la velocità sufficiente a staccare le ruote e alzarsi in volo. Tradotto in soldoni, pur non mancando i talenti e i prospetti interessanti, sin qui è sembrata mancare la bomba a orologeria con timer puntato sulla finale.

Un nuovo Anastasio, per fare un esempio; peraltro tutt’altro che casuale, dato che proprio il rapper campano vincitore della passata edizione è passato sul luogo del delitto per una carrambata con finestra sul passato fatto di una riuscitissima – a detta di chi scrive, apra pure il fuoco chi voglia – versione à la Anastasio di “Another brick in the wall” ma soprattutto su una sontuosa Mara Maionchi in completa trance agonistica (e non solo) non appena terminata l’esibizione.

Ma se Anastasio è il passato e il futuro ha le sembianze di un grosso punto di domanda, il presente racconta di un’altra scrematura della rosa di papabili candidati ai live che scatteranno ad ottobre, fra teenager chitarra e voce alle prese con i giganti del cantautorato italiano (in questo caso l’Ivan Graziani di “E sei così bella” omaggiato dalla sedicenne Lavinia che ha aperto i rubinetti dei condotti lacrimali ai giudici), quote rap – molto brava ad esempio la sarda Doll Kill, qui un assaggio con una traccia molto old school – e interessanti proposte da parte di band come K-Mono (pronuncia Kimono, proprio come il nome d’arte della concorrente vista al primo giro di audizioni, confusione fra i giudici e vaffa della Maionchi nemmeno quotati a questo giro), Kyber e Ohpelya, intrigante terzetto tutto al femminile.

Strappano l’approvazione di pubblico e giudici anche l’ex parà ora studente di medicina Nicola, la giovane Giordana con la sua particolare rivisitazione voce ed arpa di “Creep” e un’altra teenager, Sissi, che si cimenta con “Del verde” di Calcutta.

Fra gli highlights della serata, il giovane Nuela che con la sua “Carote” si prende al momento il biglietto per il bootcamp ma anche la palma del favorito per il prossimo Strafactor. Per chi se la fosse persa, lascio qui sotto il riflesso filmato (citazione d’altri tempi suggeritami dalla mia anima di giornalista sportivo) dell’esibizione. Nel frattempo, scendo dal fruttivendolo a comprare delle carote.