
Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana torna in tour questa estate: il 2 agosto, Aosta (Teatro Romano); il 12, Vasto, Chieti (Aqualand); 14, Diamante, Cosenza (Teatro dei Ruderi di Cirella); il 17 Jenne, Roma (Campo Sportivo); il 20 Rocca Imperiale, Cosenza (Lungomare); il 24, Lignano Sabbiadoro, Udine (Arena Alpe Adria); il 30 Marina di Pietrasanta, Lucca (La Versiliana). Il 1 settembre, Molfetta, Bari (Banchina San Domenico); il 7, Palermo (Teatro di Verdura); il 21, Salerno (Nuova Stazione Marittima); il 28 Gragnano, Napoli (Festa della Pasta).
Sono esattamente 28 gli anni di carriera dello showman dedicati alla valorizzazione e al rilancio della Canzone Napoletana Classica in Italia e all’estero. Era il lontano 1991 l’anno in cui nasceva “L’Orchestra Italiana”, 15 “…all stars” come ama definirli lo showman, eccelsi solisti del proprio strumento (chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci) e un grande repertorio da portare in giro per il mondo.
Lo showman italiano più conosciuto al mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada: tappa fondamentale il Montreux Jazz Festival (debutto nel 1991), in cui Renzo Arbore fu battezzato da Quincy Jones come”The new italian renaissance man” della musica e dello spirito creativo italiano.
Renzo Arbore è circondato talentuosi musicisti: tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.