
Gianluca Massaroni in arte Massaroni Pianoforti è uno dei cantautori più interessanti degli ultimi anni. Dopo 3 album, il “cantautonomo” passa sotto Cramps Records e pubblica il singolo “50 Settimane”, in attesa del nuovo disco in autunno.
Abbiamo intervistato Massaroni Pianoforti sull’incontro con Boosta, il nuovo singolo e il disco in uscita per Cramps Records.
– In autunno uscirà il tuo nuovo album per Cramps Records, storica etichetta fondata nel 1972 da Gianni Sassi e oggi tra le mani di Davide Boosta Dileo. Sotto la Cramps in passato sono stati pubblicati alcuni degli album fondamentali della storia della musica alternativa italiana – due dischi su tutti “Monotono” degli Skiantos e “Arbei Macht Frei” degli Area.
Come ti senti a far parte di questa nuova famiglia? Raccontaci com’è stato l’incontro con la Cramps
Ah capolavori! Io mi sento dove sto, ma sai, dopo 3 album autoprodotti alle spalle, 10 anni e più di fatica e determinazione per continuare a produrmeli nonostante tutto e tutti, sto solo continuando un percorso che non ho interrotto mai. A febbraio del 2018 avevo appena terminato la mia terza raccolta fondi su Musicraiser per produrmi il quarto album e due settimane dopo, su Instagram, mi scrive Boosta che ha trovato interessanti le mie produzioni autonome (in realtà è “Carlo” che l’ha colpito più di tutte). Da quel messaggio passa un anno e mezzo di provini su provini che gli faccio ascoltare su whatsapp e finalmente questa primavera mi arriva la sua chiamata che mi vuole in Cramps per produrre il mio nuovo album.
– Negli anni sei rimasto fedele a una cantautorialità semplice ma geniale ispirato dai miti del passato. A quale cantautore, autore o cantante di oggi invece ti senti più vicino?
Grazie ma più che ispirato a loro, che sì è vero, mi hanno formato e dato in qualche modo le “chiavi” per potermi a mia volta esprimere oggi, sono fedele più a quel linguaggio lì, a quell’attitudine di canzone che nell’apparente semplicità ti nasconde sempre qualcosa di profondo e di personale. In questi ultimi due anni ho ascoltato e assorbito davvero di tutto della musica che gira intorno e non posso dirti di sentirmi vicino a qualcuno se non a un me stesso che non ha smesso di essere curioso, aperto sempre alla contaminazione. Posso dirti che un Salmo o un Nutini non mancano nella mia playlist di ascolti.
– Parliamo del nuovo singolo. In “50 Settimane” descrivi la storia di Alice e Michele, due innamorati che hanno ritmi diversi e non si incontrano mai. Parli di una “individualità di coppia” e di un “impoverimento sentimentale”. Cosa ha ispirato la scrittura di “50 Settimane”? C’è qualcosa di autobiografico nel testo?
Quella storia di “Alice e Michele” non è farina del mio sacco ma è l’incipit che ha voluto dare la regista Claudia Palermiti per sviluppare il video e devo dire che ha colto al meglio quello che ho voluto descrivere nella canzone. Sì, c’è molto di me e del tormento che ho provato da quel tipo di relazione.

– Dopo “50 Settimane”, brano dalle sonorità prettamente indie-pop uscito il 21 giugno, cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album? Stai lavorando ai brani con una band?
Anche quest’album avrà un leitmotiv e posso anticiparti che sarà l’Adolescenza, in tutte le sue sfaccettature. Per chi mi conosce, al di là del concept che mi aiuta a selezionare i brani, non ho mai scritto una canzone uguale all’altra e anche in questo disco non perderò quest’attitudine. Le canzoni le scrivo sempre da solo e per gli arrangiamenti questa volta mi sono e sto affidando a mio fratello Andrea Massaroni (polistrumentista che ora è in tour con gli Shandon e i The Legendary Kid Combo) e a Boosta che ci ha aperto le porte della sua esperienza e del suo Studio a Torino.