The Chainsmokers a Umbria Jazz 2018, l’orgasmo dei producer a stelle e strisce

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Vi abbiamo parlato ieri di come l’edizione 2018 di Umbria Jazz si sia per la prima volta aperta al cosiddetto “sound dei giovani”: dopo aver ospitato i Massive Attack – qui il nostro report l’Arena Santa Giuliana di Perugia è pronta ad ospitare l’unica data italiana di Andrew Taggart e Alex Pall, altrimenti conosciuti come The Chainsmokers. I due statunitensi tornano a qualche mese di distanza dal concerto all’Unipol Arena di Bologna con l’unico album in studio pubblicato dal titolo “Memories…Do Not Open” del 2017.

Dopo la divertente apertura di Dj Klaus che ha remixato brani di Lykke Li (“I Follow Rivers”), Drake (“Rockstar”), Axwell (“More Than You Know”), Avicii, Bob Sinclair e Coldplay (“Viva La Vida”) cala di nuovo il telone sul palco per non svelare nulla del set dei producer americani. Piccola prova di stelle filanti sul pubblico e alle 22 in punto ecco spegnersi le luci per dare vita all’unico concerto in Italia dei Chainsmokers. Sì, è proprio questo che sta accadendo, un concerto, non un djset. I due artisti si differenziano dai loro compagni d’armi Bob Sinclair, David Guetta e il compianto Avicii per la fusione di più generi nei 90 minuti di set. In scaletta i brani che hanno reso celebre il duo come “You Owe Me”, “Roses” e l’attesissima “Something Just Like This” – Andrew arriva di fronte al pubblico chiedendo scusa per l’assenza di Chris Martin e chiede di aiutarla a cantarla con lui. I due americani alternano momenti live con mix di hit mondiali come “We Found Love” di Rihanna, “We Will Rock You” dei Queen, “Last Resort” dei Papa Roach e “Zombie” per celebrare ancora una volta la scomparsa Dolores O’Riordan.

I Chainsmokers creano uno spettacolo a 360 gradi in cui le visual abbracciano lo spettatore in ogni secondo dello show: giochi tridimensionali, fuoco (vero e in video), pipistrelli, automobili, diavoli e molto altro portano i presenti nella realtà aumentata di Mr. Taggart e Mr. Pall. Nell’ora e mezza di set, Andrew e Alex non hanno mai smesso di suonare sudare, saltare e incitare il pubblico di Perugia – che seppur non rispetti i numeri attesi è molto caldo – regalando uno spettacolo dalle tinte variopinte, tanto house, quanto rock, tanto pop quanto disco, tanto 80s quanto techno. Un orgasmo della durata di 90 minuti. I fuochi d’artificio e le fiamme fomentano ancora di più il pubblico che tra un remix di Imogean Heap e uno degli Eurythmics si lascia completamente andare al viaggio grafico-sonoro dei producer. Taggart lascia la consolle al proprio compagno di lavoro più volte per cantare i brani della discografia della band – perché l’effetto ottico è quello di una vera e propria band – che ha dinanzi a sé un futuro dal successo straordinario.

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