GLEN HANSARD: la recensione di “Between Two Shores” (2018)

NOME

Glen Hansard

GENERE

Folk/Rock/Indie

ESORDIO

Rhythm And Repose (2012)

ULTIMO ALBUM

Between Two Shores (2018)

COPERTINA

 

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ELENCO CANZONI

Roll On Slow
Why Woman
Wheels On Fire
Wreckless Heart
Movin’ On
Setting Forth
Lucky Man
One Of Us Must Lose
Your Heart’s Not In It
Time Will Be The Healer

 

VIDEO/SINGOLI DALL’ALBUM


PUNTO DI VISTA

di Matteo Mantovani

Glen Hansard è uno di quegli artisti che nonostante la variegata carriera ormai trentennale non si è mai abituati a sentir nominare troppo di frequente, specialmente per un’uscita di inediti come nel caso di Between Two Shores, terzo disco solista del cantautore irlandese annunciato alla fine del 2017.

Eppure di strada ne è stata fatta dal 1990 quando sono nati i Frames, la prima ottima band di Hansard probabilmente sempre sottovalutata e che per alcune sonorità viene ricordata in questo ultimo disco, passando per il duo Swell Season insieme a Markèta Irglovà, musicista e cantante ceca, collaborazione divenuta celebre però da Falling Slowly canzone vincitrice di un premio Oscar nel 2008 dal film Once come Miglior Canzone dove i due sono anche attori stessi della pellicola.

Rispetto ai due lavori precedenti, Between Two Shores è un disco dove Hansard parrebbe essere meno intimo, almeno per quanto riguarda la partenza dove troviamo una Roll On Slow, brano incalzante e insolito che ricorda appunto i primi Frames; in una curiosa e recentissima performance del pezzo dal vivo alla batteria ha straordinariamente preso posto Max Weinberg, storico batterista della leggendaria E Street Band di Bruce Springsteen.

Brani come Wheels On Fire e Lucky Man possono essere già essere considerati dei classici del repertorio, maestro nel creare questo tipo di atmosfera cosi intensa e passionale come d’altronde sono le sue esibizioni live, Hansard non delude mai e ad oggi meglio non lasciarsi perdere un suo concerto, uno degli artisti più veri e diretti dei nostri tempi che si possano vedere dal vivo.

Quasi dieci anni fa Eddie Vedder incontrò Glen, uniti da un passato recente troppo simile e dolorante, lo scelse per accompagnare il suo tour solista e da allora i due non si sono più lasciati, coltivando una grande amicizia e macinando decine e decine di concerti in tutto il mondo con un set acustico di rara bellezza.

I due sono arrivati anche nel nostro paese l’anno scorso per ben tre date tra cui una a Firenze e due nella straordinaria cornice dell’Antico Teatro di Taormina, probabilmente la location perfetta.

Il nuovo disco di Glen Hansard è composto da fasi e lo si deve ascoltare più e più volte per riuscire a classificarlo per bene, Setting Forth e One Of Us Must Lose sono leggermente sottotono, probabilmente sarebbero state più a fuoco nel disco precedente Didn’t He Ramble uscito nel 2015 mentre Why Woman, Wreckless Heart e Movin’On trainano l’album contribuendo probabilmente a rendere Between Two Shores il lavoro migliore della carriera solista di Hansard, anche se il pezzo che non ti aspetti lo si trova proprio alla fine, si intitola Time Will Be The Healer ed è la traccia conclusiva, una incredibile ballata dallo stampo Springsteeniano che entra nel cuore.

Bravo Glen, anche stavolta ci hai salvato.

VOTO: 8

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