Selton, Manifesto Tropicale : concerto Monk, Roma – 1 dicembre 2017

Mani fredde, cuore caldo. Il Monk si riempie di cuori invisibili per la data romana del Manifesto Tropicale Tour dei Selton, formazione brasiliana di base a Milano.

Doppio palco per il locale romano che per evitare problemi logistici e tempistici di cambi non troppo veloci utilizza la soluzione del palco-mixer all’ingresso della sala concerti. Ad esibirsi in apertura ai Selton una delle sorprese dell’indie italiano: Eugenio In Via Di Gioia. Il quartetto torinese ha scaldato il pubblico per 40 minuti, presentando non solo i brani dell’ultimo Tutti Su Per Terra ma anche dell’esordio Lorenzo Federici. Gli Eugenio divertono con gag improvvisate e coinvolgono gli spettatori in controcanti, saltelli e cubi di Rubik da sformare. Prendete Lo Stato Sociale, mettetegli un sorriso e trasformateli in Elio e Le Storie Tese.

I Selton, forti dei loro nuovi giacchetti e dei led ad arcobaleno dietro la batteria, salgono sul palco qualche minuto dopo le 23.30. Protagonisti principali della scaletta del quartetto ormai italo-brasiliano sono gli ultimi due album Manifesto Tropicale (2017) e Loreto Paradiso (2016), mix perfetto tra l’indie-rock italiano e la Bossa Nova brasiliana. Le canzoni più aspettate dal pubblico sono Cuoricinici (chiamata più volte a gran voce nella sala) e Voglia di Infinito, accolta da un boato e da balli sconclusionati.

Ramiro Levy, cantante e chitarrista della band, annuncia la cover dei Phoenix If I Ever Feel Better, chiara denotazione di come i quattro brasiliani stiano sempre più cercando di prendere il percorso di Thomas Mars lasciandosi alle spalle l’amore della vita Enzo Jannacci.

Nel bis Piccola Sbronza e Eu Nasci no Meio de um Monte de Gente salutano il pubblico del Monk, arrivato in una sera fredda di dicembre per sentire sulla pelle un po’ di sole caldo del Brasile.

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