I Linkin Park si sono esibiti all’Hollywood Bowl di Los Angeles con oltre 3 ore di concerto per ricordare il loro leader e cantante Chester Bennington, scomparso la notte del 20 luglio 2017.

In oltre 3 ore di show la band californiana ha ricordato il cantante suicida, con la presenza della moglie Talinda e dei suoi figli. Innumerevoli gli ospiti della serata, si sono esibiti insieme alla band nu metal anche Jonathan Davis dei Korn,Gavin Rossdale dei Bush, i Blink 182, membri di Sum 41, Yellowcard, Avenged Sevenfold e System of A Down, Machine Gun Kelly, Kiiara e perfino Alanis Morrissette.

La scaletta dello show è stato un excursus nella discografia dei Linkin Park, dal primo Hybrid Theory fino all’ultimo One More Light. Dopo la morte di Chester Bennington, la band si è chiusa in studio non solo per prepararsi al meglio allo show tributo ma anche per qualcosa di nuovo: Looking For An Answer è l’inedito dedicato al cantante scomparso e sta a significare il momento di smarrimento di Mike Shinoda.

Alanis Morrissette, ospite non precedentemente annunciata, si è presentata con una nuova tinta bionda e dopo aver cantato Castle Of Glass insieme ai No Doubt si è lanciata nella presentazione di un nuovo inedito dal titolo Rest. Dopo I Miss You, i Linkin Park si uniscono ai Blink 182 per formare una mega band e suonare tutti insieme What I’ve Done, brano inserito nella colonna sonora di Transformers.

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In The End segna la fine dello show regolare, cantata a metà tra pubblico e Mike Shinoda, un’esecuzione nostalgica e allo stesso tempo energica. Prima dei bis i ringraziamenti della moglie Talinda Bennington. L’esecuzione di New Divide vede la partecipazione in video della voce pre-registrata di Mr. Bennington da un live datato 2014.
A chiudere l’evento, Bleed It Out dall’album Minutes To Midnight del 2007, con tutti gli ospiti sul palco a cantare a squarciagola la hit dei Linkin Park. 

Tutti gli incassi sono stati destinati al fondo One More Light, istituito alla memoria del cantante scomparso e per aiutare tutte le persone affette da depressione.

Più che un ricordo, è stato un tributo, una enorme festa, un abbraccio collettivo tra i Linkin Park, Chester Bennington e il pubblico che da sempre lo ama e per sempre lo amerà.
“Make Chester Proud” – queste le ultime parole di Mike Shinoda ai fan prima del congedo, che speriamo non sia definitivo.

RIP CHESTER

SCALETTA

Robot Boy / The Messenger / Iridescent
Roads Untraveled (con Jon Green)
Numb
Shadow of the Day (con Ryan Key degli Yellowcard)
Leave Out All the Rest (con Gavin Rossdale dei Bush)
Somewhere I Belong (con Takahiro “Taka” Moriuchi di ONE OK ROCK)
Unicorns & Lolipops
Castle of Glass (con Adrian Young, Tom Dumont e Tony Kanal dei No Doubt, e Alanis Morissette)
Rest (Alanis Morissette cover)
Nobody Can Save Me (con Steven McKellar dei Civil Twilight e Jon Green)
Battle Symphony (con Jon Green)
Sharp Edges (con Ilsey Juber)
Talking to Myself (con Ilsey Juber)
Heavy (con Kiiara e Julia Michaels)
One More Light
Looking for an Answer (solo Mike Shinoda, nuova canzone scritta dopo la morte di Chester)
Waiting for the End (con Steven McKellar e Sydney Sierota)
Crawling (con Oliver Sykes dei Bring Me the Horizon e Zedd alla batteria)
Papercut (con Machine Gun Kelly)
One Step Closer (con Ryan Shuck e Amir Derakh dei Julien-K e Dead by Sunrise e Jonathan Davis dei Korn)
A Place for My Head (con Jeremy McKinnon e J.M. dei A Day To Remember)
Rebellion (con Daron Malakian e Shavo Odadjian dei System of a Down e Frank Zummo dei Sum 41)
The Catalyst (con Deryck Whibley e Frank Zummo dei Sum 41 e Jon Green)
I Miss You (Blink‐182 cover) (con i Blink‐182)
What I’ve Done (con i blink‐182)
In the End

Encore:
Iridescent
New Divide (con voce pre-registrata di Chester da uno show del 2014)
A Light That Never Comes (with Steve Aoki, Bebe Rexha e Frank Zummo alla batteria)
Burn It Down (con M. Shadows degli Avenged Sevenfold)
Faint (con M. Shadows e Synyster Gates degli Avenged Sevenfold)
Bleed It Out