The Rolling Stones a Lucca: il Codacons chiede il risarcimento per gli spettatori

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Nella giornata di oggi lunedì 25 settembre, il Codacons (coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha diffuso un comunicato stampa nel quale si chiede il sequestro cautelare dei proventi derivati dal concerto dei The Rolling Stones sabato 23 settembre presso le Mura Storiche di Lucca, per la chiusura stagionale del Lucca Summer Festival. Il Codacons, come da comunicato, sta studiando il caso e attacca i promoter D’Alessandro e Galli di peccare di “arroganza senza fondo”, chiedendo un’azione di risarcimento collettivo.

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“Durissima replica del Codacons a Mimmo D’Alessandro che, in merito alle proteste degli spettatori per il concerto dei Rolling Stones a Lucca, ha accusato da un lato l’associazione di cercare visibilità, dall’altro gli utenti di aver acquistato il biglietto a prezzo più basso, affermando testualmente in una intervista apparsa oggi su Il Tirreno: “A chi ha protestato perché dal prato non ha visto bene il concerto faccio presente che sul prato si pagava il biglietto più basso. Bastava comprarne uno diverso per assicurarsi una visuale migliore”.
E’ una dimostrazione scandalosa di arroganza e un boomerang per la D’Alessandro e Galli, perché dal punto di vista legale e contrattuale la vendita di un servizio prevede una prestazione completa che, se non viene fornita, rende possibile la risoluzione del contratto per inadempimento – attacca il Codacons – Invece di chiedere scusa per gli errori e per gli innegabili disagi causati, si accusano gli spettatori di essere andati “al risparmio”, e chi li difende di cercare facile visibilità. Una azienda che eroga servizi agli utenti dovrebbe invece fare tesoro delle critiche dei cittadini, cospargersi il capo di cenere ed imparare dagli errori per migliorare in futuro. Per quanto riguarda le accuse al Codacons – prosegue l’associazione – evidentemente D’Alessandro non sa che la nostra organizzazione si occupa di tutelare gli utenti, e se gli spettatori del concerto hanno chiesto il nostro intervento, è preciso dovere statutario del Codacons attivarsi. Accusare l’associazione di cercare visibilità se si fa portavoce delle proteste dei cittadini, è come accusare a esempio un calciatore di andare a caccia di visibilità se segna un gol. Una affermazione insulsa quella di D’Alessandro che si commenta da sola.
Il Codacons presenterà oggi stesso l’annunciato esposto alla Procura di Lucca in cui si chiederà, tra le altre cose, di valutare il sequestro cautelare degli incassi del concerto, come forma di garanzia per eventuali azioni risarcitorie da parte degli spettatori delusi. E proprio sul fronte dei risarcimenti il Codacons sta studiando una azione collettiva sulla base degli artt. 1453, 1456 e 1460 del codice civile, per conto di tutti gli spettatori del concerto che hanno avuto problemi di visibilità del palco, alla luce della “confessione” di D’Alessandro sulla presenza di gazebi e strutture varie che oscuravano la visuale a chi ha pagato biglietti meno cari, finalizzata a far ottenere agli utenti delusi il rimborso totale o parziale del biglietto.”

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