Fabrizio Mocata: «Ritorno e assenza. Il tango? L’unione tra cultura italiana e Rio de la Plata»

Fabrizio Mocata - Foto di Salvino Martinciglio
Fabrizio Mocata – Foto di Salvino Martinciglio

Il pianista e compositore Fabrizio Mocata, talento della scena internazionale del tango nominato ai Latin Grammy Award 2024, incontra l’intensa voce di Omara Portuondo nel riadattamento di “Volver” di Carlos Gardel, a 90 anni dalla morte dell’artista. Il brano unisce l’eleganza delle armonie jazz con l’emotività del bolero e la forza evocativa del tango.

“Volver” fa parte di una collaborazione artistica più ampia tra i due mondi: la poesia latino-americana e la sensibilità musicale europea. “La canzone parla di quel sentimento che abbiamo dentro tutti noi migranti: il sentimento del Tango – afferma Fabrizio Mocata –. Poterlo riscoprire in una terra lontana come Cuba e con una interprete eccezionale come Omara Portuondo è una vera sintesi di un esistere atemporale. Un omaggio unico e intenso alla memoria di Gardel”.

Mocata e Portuondo - Foto di Miriel Santana
Mocata e Portuondo – Foto di Miriel Santana

Come nasce l’idea di riproporre “Volver” con Omara Portuondo?
Durante una pausa della sessione di registrazione con Omara, ho accennato le note di Volver e improvvisamente lei ha accennato la melodia. Le ho chiesto se le andava di cantarla, a questo punto è stato inevitabile documentare questo momento. Il brano è venuto fuori da sé, e abbiamo subito trovato l’intesa per suonarlo insieme.

Ha detto che “la canzone parla di quel sentimento che abbiamo dentro tutti noi migranti: il sentimento del Tango”. Può spiegarci meglio questa idea di “sentimento”?
Volver parla di ritorno, ma anche di assenza. Il sentimento di non essere mai completo, la tensione continua tra la ricerca di qualcosa di nuovo e l’idealizzazione delle proprie radici. L’appartenenza al nuovo ma anche la nostalgia di quanto uno ha lasciato alle spalle.

“Volver” è un incontro tra la poesia latino-americana e la sensibilità musicale europea. Ci saranno presto altri brani con Omara Portuondo o con altre voci sudamericane?
Nel nostro incontro abbiamo registrato anche “Adiós felicidad” di Ela O’ Farril, e “Aquello” un brano inedito che ho scritto insieme a Santiago Larramendi. Abbiamo così composto un trittico con un tango, un bolero e un brano originale.

Omara Portuondo y Fabrizio Mocata - Volver


Come si è avvicinato al Sud America e alla musica latino-americana?
Il mio incontro con la musica di Astor Piazzolla avviene nel 2000, quando, durante gli studi nel Conservatorio di Firenze, un giovane fisarmonicista, Modestino Musico, aveva gli spartiti del sommo compositore argentino. Da quel momento è stato un percorso di scoperta e di approfondimento continuo.

Nel 2024 il suo album “Tangos Cruzados” insieme all’argentino Franco Luciani è stata nominata ai Latin Grammy Awards. Che sensazione ha provato quando lo ha saputo?
Una sensazione di grande stupore e di grande gioia. In quel momento senti che tutto lo sforzo fatto negli anni è stato riconosciuto, e capisci che veramente riesci ad esse espressione autentica di un genere musicale. Sicuramente il tango è molto legato alla tradizione italiana, essendo nato dal nostro fenomeno migratorio a cavallo del ‘900, e mi piace illudermi di aver ritrovato questo antico filo tra la nostra cultura e quella del Rio de la Plata.

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